Il carnevale dell’Alta Valle del Volturno si festeggia con la Raviolata e Gl’Cierv
L’Alta Valle del Volturno si prepara a vivere la giornata più suggestiva del carnevale molisano, domenica 3 marzo, attraverso due grandi eventi, che da decenni richiamano visitatori da ogni dove.
Si comincia nel borgo di Scapoli, la mattina, a suon di organetti e zampogne, e si prosegue alle ore 12 con la “raviolata “, da cui prende il nome la manifestazione. Una sagra in cui, all’interno di una confortevole struttura riscaldata, viene servito il prelibato raviolo scapolese, condito con il sugo di cosciotto di capra. Unicum della cucina molisana al quale l’Amministrazione, attraverso una delibera del 2015, ha attribuito la “denominazione comunale“, definendola “risorsa di sicuro valore economico, culturale e turistico e uno strumento di promozione dell’immagine del Comune di Scapoli“.
L’assaggio è obbligatorio perché questo raviolone, la cui preparazione è tramandata da madre in figlia, è “segretissima”. Si conoscono solo gli ingredienti, ma non i passaggi essenziali per la sua elaborazione. Il raviolo viene riempito con i prodotti genuini di questa zona: uova; salsiccia secca aromatizzata con cumino; finocchietto selvatico; peperoncino; bietola; patate lesse; ricotta secca di capra e formaggio misto (mucca pecora – capra). Una bomba di bontà stupefacente, acquistabile da cucinare a casa, in questa occasione, direttamente dalle massaie di Scapoli.
E’ inutile ricordare che il borgo di Scapoli è anche la patria italiana della zampogna e quindi si consiglia una piacevole e istruttiva visita al museo internazionale. Poi basta percorrere pochissimi chilometri per giungere a Castelnuovo al Volturno, frazione di Rocchetta, ed assistere all’antico rito dionisiaco dell’uomo cervo, ““Gl’Cierv“.
Il lungo pomeriggio inizia alle ore 16.30 con le esibizioni dei campani “Amici di Masaniello” e le performance dei “Pulcinella” di Castiglione Messer Marino. Si prosegue con il folclore allo stato puro del gruppo etnico culturale Mamutzones de Samugheo (Sardegna). All’imbrunire, verso le 18.30, avrà inizio la suggestiva pantomina della maschera dell’uomo cervo, inscenata nella cornice surreale della piazza del paese, accompagnata dai suoni ancestrali delle zampogne e musicata dai brani della tradizione, eseguiti dal vivo dai musicisti coordinati da Ernest Caracillo, organizzatore storico de “Gl’Cierv” (guarda il video). La bella serata si conclude sempre intorno al bel falò acceso al centro della scena, degustando “polenta e salsiccia” preparata dalle donne del borgo.
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