Scapoli e Castelnuovo al Volturno: dove c’è Il carnevale dei sapori e della tradizione
Viene da due paesi dell’Alta Valle del Volturno la proposta di passare l’ultima domenica di carnevale in spensieratezza e buona compagnia.
La prima parte della giornata è consigliabile trascorrerla, a Scapoli, assaporando i leggendari ravioli scapolesi, elaborati rigorosamente con gli ingredienti della zona, seguendo i dettami di una ricetta tramandata da madre in figlia. Da qualche anno registrata ufficialmente De.Co (Denominazione di origine Comunale), avendo riscosso il beneplacito dell’Accademia italiana della cucina. Una bontà superlativa definibile in modo esaustivo, soltanto dopo un abbondante assaggio.
La possibilità viene data – domani – nel “paese della zampogna”, a partire da mezzogiorno, dove è possibile degustare il re raviolo dentro una struttura riscaldata, al costo di € 10, accompagnata ad un secondo piatto, vino e acqua. Chi ha già provato negli anni passati, certamente tornerà. Generalmente, dopo pranzo, i visitatori approfittano dell’occasione per scoprire il grazioso borgo ai piedi delle Mainarde e la bellezza del museo della zampogna, contenente una meravigliosa collezione di strumenti provenienti da tutto il mondo.
Alle ore 18, invece, a pochi chilometri, altra tappa obbligatoria è a Castelnuovo al Volturno.
Qui va in scena la pantomima, “Gl’ Cierv“. Un rituale che si perde dalla notte dei tempi, messo in scena dai membri dell”Associazione culturale “Il cervo”, guidati dal presidente Ernest Caracillo.
L’attesa della manifestazione carnevalesca è riempita dai balli delle “Janare” e dai suoni delle zampogne. Una rappresentazione, quella dell’animale indemoniato poi risorto a nuova vita, che da sempre cattura magicamente l’attenzione dei bambini e degli adulti. L’enorme falò, al termine della manifestazione, viene acceso al centro della piazza per scaldare tutti. Intorno a questo fuoco, circondato da amici ed amiche, si può degustare un ottimo piatto di polenta e salsiccia. Specialità preparata magistralmente in loco dalle donne del paese.
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