Il corner di Santopaolo: Quando c’era Don Pierino Rezza…
Nel giorno in cui gli italiani ricordano chi non c’è più, ci rendiamo conto di come lo sport non sia il regno della riconoscenza. Il 24 settembre 2009 ci salutava Pietro Rezza, uno dei principali artefici della cavalcata del “Castello dei miracoli” dalla Seconda Categoria alla serie B in poco più di due lustri.
Sono passati più di quattro anni da quel giorno di settembre in cui “Don Pierino” scelse di salutarci in punta di piedi, con quella discrezione che ne contraddistingueva ogni azione. “Ci mancherà”, pensavamo, ma probabilmente ci sbagliavamo perché nulla è stato farlo per ricordarlo.
Qualcuno dirà che avrebbe voluto così, perché preferiva l’ “essere” all’ “apparire”, ma per quel che ha dato ad un paese che è diventato suo, il “patron” meritava molto di più dalla sua cittadina che ha reso famosa in Italia e nel mondo per un miracolo sportivo realizzatosi grazie alle sue risorse.
Ci saremmo aspettati almeno un “memorial”, da inserire nel ricchissimo calendario di iniziative sportive che va in scena ogni anno; ma era lecito attendersi anche una targa, da affiggere ad imperitura memoria in una delle tante strutture sportive realizzate anche grazie al suo impegno per lo sport.
Diversamente, i posteri difficilmente potranno rendere omaggio ad uno dei personaggi più importanti della storia castellana: se chi vive nella stessa epoca dimentica, sarà difficile che le future generazioni sapranno, e l’oblio sarà la naturale conseguenza di un’epoca senza memoria né riconoscenza.
Siamo ancora in tempo a rimediare ad un qualcosa che manca, magari lasciando che siano i più piccoli a ricordarlo. Un memorial di un grande torneo giovanile, da organizzare su quei campi che ricordano quanto grande Castello sia stata grazie a lui, e magari una targa che sopravviva all’oblio.
Marco Santopaolo
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