Il corner di Marco Santopaolo: Tavecchio e Conte riusciranno a decidere la sorte del calcio italiano?
Carlo Tavecchio è il nuovo presidente della F.I.G.C., che piaccia o meno. E Antonio Conte è il nuovo commissario tecnico dell’Italia, piaccia o meno con patate. Nei prossimi due anni, il calcio italiano sarà nelle loro mani. L’ex capo del calcio dilettantistico dovrà gestire un periodo che porterà a nuove elezioni, ed una riforma al mese potrebbe non bastare a guarire l’attuale sistema calcio. L’ex allenatore della Juventus dovrà invece ricostruire la Nazionale.
Non si capisce chi dei due avrà il compito più difficile. Tavecchio è dirigente e politico di lungo corso. In campagna elettorale ha commesso qualche gaffe di troppo, ma nel Palazzo sa come muoversi. Tradotto: se lo vorrà, potrà iniziare a riformare il calcio italiano, e rapidamente, dopo aver reso il calcio minore un’azienda produttiva come poche. La domanda, forse retorica, è capire se i padroni del vapore hanno davvero voglia di cambiare le carte in tavola.
Quanto a Conte, era semplicemente il miglior allenatore disponibile sulla piazza: tre scudetti consecutivi non si vincono mai per caso, e pazienza se la nostra federazione è talmente povera da dover chiedere allo sponsor di contribuire a pagare il lauto ingaggio del nuovo cittì. L’Italia avrà un tecnico che odia perdere, e che cercherà di trasmettere agli azzurri quella carica che ha fatto della sua Juve un rullo compressore, almeno entro i patrii confini.
Restano aperte ed irrisolte tante altre questioni, a partire dalla gestione dei vivai passando per gli stadi. E non basteranno certo due anni per cambiare volto ad un paese che, dopo un secolo e mezzo di storia, non sembra ancora un’autentica nazione, divisa ancora tra tanti (troppi) campanili. Buon lavoro a Tavecchio e Conte, con la consapevolezza che se anche lavoreranno 24 ore al giorno, nulla cambierà se non sarà il sistema a voler finalmente cambiare.
Marco Santopaolo
1 Comment
Massimo scura
18 agosto 2014 at 9:36Abbiamo la pessima abitudine di giudicare le persone e non analizzare i fatti pragmaticamente.
Forse dipende dalla cultura cattolica pre-conciliare he ancora risulta dominante in Italia. La lezione di Papa Francesco ancora non scende nel profondo.
Pragmaticamente domando: possibile che tra i 40 milioni di italiani maggiorenni non ce ne sia uno che sappia mettere in fila 5 parole 5 senza commettere una gaffe e/o un errore di grammatica?
Quanto a Conte, ha vinto 3 campionati della serie B europea, attestato che i campionati spagnolo, inglese, tedesco e forse francese sono di un altro pianeta, come dimostrano i risultati della Juve in Champion’s League.
Dargli tutti quei soldi, in questo periodo di crisi, mi sembra uno schiaffo alla decenza, peraltro non giustificati dai meriti.
Come mai, se è tanto bravo, nessuna società europea lo ha cercato? C’è molto provincialismo in tutta questa vicenda.
I grandi allenatori sono quelli che vincono i campionati europei di serie A e accettano sfide fuori dall’uscio di casa. Qualche nome: Ancelorri, Mancini, Capello, Trapattoni, Mourigno, Pellegini, Scolari, Van Gaal etc. etc.
Comunque sempre Forza Italia!