il dentista consiglia: artrite, psoriasi? Il problema spesso è nascosto tra i denti
La causa della tua artrite o della tua psoriasi potrebbe essere nascosta tra i tuoi denti.
La moderna odontoiatria, basata sulla conservazione di ogni singolo dente, guarda ormai con diffidenza alla antica teoria del “focus infiammatorio”. Tale linea di pensiero vedeva il cavo orale come zona madre di numerose patologie sistemiche, dai tumori alle malattie autoimmuni più comuni quali artriti, psoriasi, diabete, ecc.
Il concetto era semplice: se c’è un focolaio infettivo, l’organismo si abilita per combatterlo e se non riesce a trovarlo, la difesa degenera fino ad attaccare zone sane del corpo stesso.
Una malattia autoimmune, del resto, non è nient’altro che questo: il sistema immunitario del corpo attacca il proprio organismo.
Ma dove trovare queste infezioni in bocca? Nei denti molto cariati fino alla polpa, nelle gengive infiammate, nelle lesioni infiammatorie ossee (cisti,ascessi, granulomi) e nei denti devitalizzati.
Già. proprio così. Un dente devitalizzato, pur nel migliore dei modi, resta comunque un elemento necrotico impiantato nell’organismo.
Ogni dentista che ne abbia mai estratto uno, non ha potuto fare a meno di costatare il colore tipico della necrosi e l’odore tipico del tessuto infetto.
Ad oggi, numerosi esami dimostrano la non asetticità di un elemento sottoposto a terapia canalare, tra cui il riscontro di potenti batteri anaerobici che risiedono nei canali secondari, microscopici tunnel delle radici perpendicolari al canale nervoso vero e proprio e, di conseguenza, totalmente irraggiungibili dai nostri strumenti endodontici.
Gli studi del Prof. Bouquot hanno evidenziato che TUTTI i denti devitalizzati rilasciano continui metaboliti responsabili di tossicità nella zona ossea in cui si trovano, creando lesioni invisibili con le comuni lastre ma evidenziabili con TAC e sonografia ossea.
Diciamo quindi che l’infezione diventa cronica, latente, asintomatica, ma resta comunque presente. L’organismo sente le tossine e invia gli anticorpi in azione. La quantità batterica però spesso non è sufficiente e di conseguenza l’allarme non trova un punto ben preciso.
Numerosi casi di artrite reumatoide, spondiloartrite ed altre patologie infiammatorie autoimmuni possono andare incontro a regressione spontanea dopo l’estrazione dei denti devitalizzati, e di tali casi lo scrivente ha numerosi esempi.
Un avvocato quarantenne, ristabilitosi da una spondiloartrite anchilosante siero-negativa dopo la bonifica della bocca, una anziana settantacinquenne guarita da una artrite reumatoide avanzata, sono solo due di numerosi casi trattati con successo.
Ultima costatazione doverosa: la presenza dell’infezione cronica indebolisce tutto il sistema, in quanto continuamente esaurito da una battaglia verso un nemico introvabile.
Quindi che fare? Togliere ogni dente devitalizzato? Sarebbe ideale ma un sano monitoraggio, dopo le devitalizzazioni, basato sopratutto sulla osservazione del proprio corpo, può essere importante.
Pur nuotando contro le comuni correnti della materia che vedono un dente sottoposto a terapia canalare ormai privo di ogni capacità di nuocere, raccomando, sopratutto alle persone portatrici di patologie croniche, di non sottovalutare quanto osservato, e di bonificare il cavo orale, per quanto possibile.
Dott. Vincenzo D’Amico (Giornalista)
Clinica del Sorriso – Via Roma n. 45 Rionero Sannitico (Is)
Tel. 0865.84.82.99
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