Epilessia: il colore viola per combattere il pregiudizio
È una battaglia che stiamo vincendo, quella del pregiudizio nei confronti dell’epilessia, ma che ha ancora bisogno di energia. Per questo motivo la Giornata Internazionale dell’Epilessia, che si celebra in tutto il mondo il 10 febbraio, sarà sottolineata da una grande iniziativa dell’I.R.C.C.S. Neuromed e della Fondazione Neuromed, in collaborazione con la Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE), lunedì 10 febbraio, a partire dalle 20,30, due città di due diverse regioni vedranno accendersi di viola un luogo storico. In particolare: la Reggia di Caserta, in Campania e La Palazzina Liberty di Venafro, in Molise.
Per l’occasione, poi, verrà illuminata di viola anche la Rocca Janula di Cassino, nel Lazio. Sarà un modo per richiamare l’attenzione dei cittadini verso una patologia che sempre più la medicina affronta con efficacia e successo.
Ma le iniziative non si limiteranno all’aspetto scenografico. Sono infatti previsti incontri con gli studenti nel corso dei quali gli specialisti Neuromed esporranno la patologia, le cure, le possibilità offerte dalla ricerca, a disposizione per rispondere alle domande e chiarire tutti i dubbi. Martedì 11 febbraio alle 10,30 ci sarà l’incontro con i giovani del Liceo Pietro Iannone di Caserta, mentre venerdì 21 febbraio alle 10 sarà la volta dell’ISIS Majorana Fascitelli di Isernia.
“Quello che portiamo avanti – dice Mario Pietracupa, Presidente della Fondazione Neuromed – non è solo un discorso clinico, rivolto ai malati e ai familiari. Con le nostre iniziative vogliamo coinvolgere l’intera popolazione. Perché l’epilessia ha alle spalle una lunga storia di pregiudizio e discriminazione. Oggi, grazie alle innovazioni della scienza e al progresso del nostro vivere in società, dovremmo dire che per fortuna quei tempi sono definitivamente superati. Noi lo facciamo illuminando di viola, colore simbolo della Giornata internazionale dell’Epilessia, gli edifici e i monumenti più rappresentativi, con la voce dei nostri esperti e con il confronto con i giovani“.
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