I consigli dell’esperto: correre o camminare?
Con l’arrivo delle belle giornate, il sole che scalda l’aria mette di buon umore e torna la voglia di rimettersi in forma, è, dunque, il momento per uscire e muoversi per smaltire i chili in eccesso accumulati durante un inverno di inattività, pieno di dolci festivi e non festivi, pieno di pietanze grasse e caloriche. Inutile far presente come prevenire sia meglio che curare, come il tempo stringa in previsione dell’estate, per dare forma ad un corpo da scoprire con i nuovi caldi; ma apprezziamo la buona volontà, speranzosi che possa essere l’inizio di un nuovo stile di vita, il primo passo per dare forma ad una nuova persona indirizzata alla cura della propria persona, alla salute e al benessere.
Come al solito il primo passo è l’inquadramento dell’obiettivo, dimagrire o un semplice mantenimento? Per un discorso salutistico, una semplice passeggiata di qualche km, tutti i giorni, ad un ritmo sostenuto, rimette in moto tutto il corpo, dal sistema circolatorio, sistema linfatico, drenante renale, scambio di ossigeno cellulare e nutrimento delle cellule, al sistema ormonale e metabolico; nel caso il progetto si diriga verso il dimagrimento, con la passeggiata ci faremo ben poco! Allora correre? Si e no . Se analizziamo la corsa, a livello metabolico scopriamo che la molecola di glucosio è preferita agli acidi grassi del torrente sanguigno, con una percentuale di utilizzo del 70% contro il 30% di grassi arrivando addirittura all’80% nel caso in cui si superi la soglia anaerobica, ovvero l’80% della frequenza cardiaca massima di un soggetto non allenato.
Consideriamo che in condizioni di riposo il carburante preferito è il grasso nel sangue, con un percentuale di utilizzo a suo favore del 70%- 80% durante il sonno, contro un 30-20% di glucosio, con una passeggiata le percentuali non si discostano molto, tendono a spostarsi a favore del glucosio con l’aumentare dell’intensità dell’esercizio. A rigor di logica verrebbe spontaneo pensare come, allora, convenga camminare per bruciare più grassi, ma ciò che gioca un ruolo fondamentale nella corsa, o meglio, le attività ad alta intensità, quelle che fanno battere forte il cuore per intenderci, è il rilascio di adrenalina e noradrenalina a livelli più alti di intensità .
Sono ormoni in grado di rilasciare glucosio per essere utilizzato, ma cosa fondamentale promuovono la lipolisi: sciolgono i grassi di deposito dalle riserve bloccando la funzione dell’insulina e favorendo, così l’azione dell’ HSL (lipasi ormone-sensibile) , un enzima importantissimo perché permette la liberazione degli acidi grassi nel sangue, pronti per essere utilizzati.
Da non trascurare, come al solito, la quota calorica consumata in 30′ con una corsa rispetto ad una passeggiata, per avere gli stessi effetti di una corsa a livello calorico/metabolico, dovremo camminare due o tre ore.
La sola attività ad alta intensità , però, da sola non basta, bisogna utilizzare i grassi liberati nel sangue, ed è qui che può andar bene camminare, se vogliamo, o attività a minore intensità, forse anche rilassanti, ma basterebbe anche il ‘vivere’ di tutti i giorni, che , a questo punto ci garantirebbe un metabolismo lipidico incentivato dalla scia positiva di un allenamento ‘forte’, chiaramente associato ad un’alimentazione intelligente è controllata, non troppo povera di kcal , ma con una saggia e professionale distribuzione dei cibi, che non vada ad intaccare il bel lavoro svolto precedentemente.
I modi per alzare ed abbassare l’intensità di un allenamento sono i più svariati e divertenti, ci sono tecniche , corsi di gruppo, attrezzi di pesistica, l’importante è l’impegno e la costanza, non aver paura di andare oltre , non arrendersi alle prime fatiche. Perdere peso sulla bilancia può essere semplice, ma tante volte non è ciò che realmente si desidera; dimagrire è più difficile, e dimagrire bene è ciò che tutti vorremmo.
Marco Susi
(Palestra Gym Tonic)
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