Asrem, organici precari. Coscienza Civica: “A rischio le aziende agricole”
Le attività attribuite ai Servizi Veterinari della ASREM relative alla eradicazione delle più importanti malattie infettive dagli allevamenti quali Brucellosi Tubercolosi e Leucosi da molti anni, a causa di organici sempre più ridotti dei dipendenti veterinari ASREM, sono svolte da veterinari liberi professionisti incaricati, negli anni con varie forme contrattuali che comunque hanno sempre conservato un carattere di precarietà.
“Negli ultimi anni nella nostra regione – dichiara il movimento politico “Coscienza Civica” – tale precarietà dei veterinari convenzionati ha generato gravi discontinuità di lavoro che in questi mesi sta mettendo a serio rischio la regolare, periodica attività sanitaria di controllo negli allevamenti zootecnici con il rischio che gli stessi possano non ottenere, per tempo, le qualifiche sanitarie necessarie sia per il conferimento di alcuni prodotti come il latte che per la movimentazione degli animali per compravendita. Ma oggi – continua il movimento – il rischio più imminente è rappresentato dall’impossibilità per alcuni allevamenti che praticano la transumanza o la monticazione di accedere con le mandrie o le greggi ai pascoli estivi proprio a causa dell’impossibilità di poter sottoporre gli animali al necessario controllo sanitario ASREM ed ottenere la qualifica che permetta la fruizione dei pascoli. Tale disservizio provoca gravi danni economici a quegli allevatori, in una regione nota per la sua felice vocazione zootecnica, che storicamente hanno generato un buon indotto sia occupazionale che in termini di PIL con la trasformazione dei relativi prodotti quali principalmente carne e latte.
Non è più accettabile che oggi carenti o inadeguate politiche sanitarie veterinarie regionali possano ulteriormente mettere a rischio il comparto zootecnico alimentando quel vortice economico depressivo nel quale la Regione Molise è precipitata, più delle altre regioni del centro sud, negli ultimi anni. Altra considerazione che occorre fare è quella che il territorio più colpito è rappresentato delle aree interne dove maggiormente insistono gli allevamenti, aggravando ed impoverendo quelle che spesso rappresentano le uniche economie di quelle aree.
Ovviamente non possono essere trascurate le preoccupazioni che riguardano il controllo delle malattie trasmissibili all’uomo affidato proprio a quei piani annuali di eradicazione che l’ASREM non attua più con la dovuta puntualità nonostante gli stessi decreti regionali e le leggi nazionali lo impongano. Purtroppo – conclude “Coscienza Civica” – il singhiozzo delle attività sanitarie veterinarie della nostra regione riflette e soffre del quadro generale negativo sia dell’intera Sanità Molisana che dell’economia regionale e in questo caso a pagarne le conseguenze sono proprio quella fasce di imprenditori agro -zootecnici al limite della sopravvivenza d’impresa e quei territori montani che invece andrebbero seguiti e sostenuti con maggiore attenzione da parte della classe politica regionale al governo”.
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