Questo piccolo volume, dedicato all’arciprete Agostino Bonanotte di Capracotta, vuole riportare alla luce un nuovo spaccato di microstoria. A rendere significativo e inedito il lavoro di ricerca sono quattro testi a stampa, alcuni scritti da Agostino Bonanotte e depositati negli archivi di Benevento (Mediateca e Museo del Sannio) e di Napoli (Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria). Essi ricostruiscono un pezzo di storia capracottiana, negli anni ribelli e mutevoli dei moti risorgimentali, dell’Unità nazionale e post-nazionale.

Questi documenti sono la testimonianza della grandezza di Capracotta e di tutta la sua comunità umana e religiosa, fatta di uomini competenti, colti e combattivi.

Parallelamente agli scritti dell’Arciprete si affianca una civiltà liberale che auspica un cambiamento in campo politico, economico, sociale e culturale. Tali uomini, combatterono con tenacia e fermezza contro la classe borbonica, creando oltretutto una società segreta ispirata alla Giovine Italia. In questo mondo parallelo nessuno fu escluso, compreso il mondo clericale; anche l’arciprete Bonanotte ne fu in un primo momento membro, prendendosi la responsabilità di nascondere e appoggiare il noto liberale Ippolito Amicarelli.

Dalle aspettative di uno Stato unito si passò immediatamente alle delusioni del nuovo Governo, che pensò a risanare le casse del bilancio emanando tasse e confische di beni. Tutto questo andò a gravare sul Meridione, sulle classi povere e sul mondo della Chiesa. Le delusioni arrivarono anche a Capracotta, che si vide impoverita dal dissodamento del Tavoliere delle Puglie, dalla tassa sul macinato e dalla confisca dei beni ecclesiastici.

Tutti i sacrifici di Agostino Bonanotte, a far eleggere la chiesa dell’Assunta a Collegiata, furono inutili, visto che nel 1867 ne fu spogliata non solo del titolo ma anche dei suoi beni, mobili e immobili.

Data l’importanza e la complessità di questo spaccato storico e letterario, il libro vuole dare risalto alle pubblicazioni di Bonanotte, riportando sinteticamente solo dei brevi commenti e introduzioni, così da lasciare spazio alle parole autentiche dell’Arciprete e della sua società.