Da San Vincenzo al Volturno un patto territoriale per l’occupazione giovanile: “Reviviscentia Terrae Sancti Vincentii”
Martedì 26 febbraio, alle ore 15.30, presso la Sala Schuster dell’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, verrà firmato il Protocollo d’Intesa denominato “Reviviscentia Terrae Sancti Vincentii”.
L’intesa mira a promuovere, tra i 5 firmatari, (Don Donato Ogliari, Arciabate di Montecassino e San Vincenzo al Volturno; Marisa Margiotta, Sindaco di Castel San Vincenzo; Teodoro Santilli, Sindaco di Rocchetta a Volturno; Carlo Ebanista, per delega del Rettore dell’Università del Molise Gianmaria Palmieri; Richard Hodges, Presidente dell’Università Americana in Roma) ogni migliore sinergia finalizzata ad infrenare il fenomeno dello spopolamento dell’Alta Valle del Volturno, attraverso iniziative che possano favorire occasioni di lavoro per i giovani del luogo.
Nel settembre del 2017, rispondendo alle istanze di un territorio segnato da reiterate delusioni, gli aderenti al protocollo ebbero a condividere l’intento di dar vita ad un progetto che fosse in grado di superare le fasi delle dichiarazioni e degli annunci, per muoversi – invece – sul piano della concretezza.
Subito fu valutata l’ipotesi di allargare il novero dei Soggetti partecipanti anche agli Organi periferici del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (le cui competenze necessariamente interagiscono su ogni inizativa che viene intrapresa sulla specifica area) e della Regione Molise (in primis titolare della promozione dell’intero territorio).
E fu così che il 10 aprile 2018, nell’ambito del Convegno denominato, appunto, “Reviviscentia Terrae Sancti Vincentii” , fu resa pubblica l’idea di realizzare, tra i predetti 7 Attori, uno strumento che – finalmente – rendesse concreta la valorizzazione di un’area ricca di pregevoli e diversificate risorse le quali languono, tuttavia, in uno stato di generale indigenza.
Nella circostanza, l’annuncio fu accolto con viva soddisfazione dalla folta rappresentanza della popolazione presente al convegno, anche se, da qualche intervento, affiorò il timore che venissero nuovamente alimentate le aspettative che più volte, in passato, erano state disattese. Da allora, a seguito di un lavoro comune sviluppatosi anche attraverso diversi incontri, è stato messo a punto il documento.
Il protocollo, riconoscendo all’Abbazia di San Vincenzo al Volturno il ruolo non solo spirituale dalla medesima svolto – per secoli- nella Valle e facendo perno in primo luogo sui siti archeologici che vi insistono, costituirà il fulcro per l’armonizzazione della progettazione e della realizzazione di tutte le attività dei Soggetti aderenti. Questi ultimi peraltro continueranno ad operare, nello svolgimento delle rispettive prerogative, in piena autonomia. Ciascuno dei predetti Attori farà convergere al tavolo comune i propri autonomi programmi onde giungere, attraverso il confronto degli stessi, ad individuarne e ad implementarne ogni possibile sinergia.
L’insieme di tali programmi, così armonizzati, andrà a costituire un “Piano Strategico” che guiderà l’attività valorizzatrice di tutti. Il “Piano” sarà quindi oggetto di revisione periodica, mirata al suo aggiornamento ed alle eventuali modifiche che si rendessero necessarie, onde mantenerne sempre vitale la carica propulsiva. I lavori diretti alla formazione del “Piano Strategico” sono già in fase avanzata e del suo contenuto verrà data, a tempo debito, la necessaria pubblicità.
Dopo una prima fase di applicazione e sperimentazione, il protocollo verrà aperto a tutti gli altri comuni dell’Alta Valle del Volturno così individuati: Pizzone; Scapoli; Montenero Valcocchiara; Rionero Sannitico; Acquaviva d’Isernia; Cerro al Volturno; Colli a Volturno; Filignano, che, pur geograficamente appartenendo alla “Media Valle del Volturno“, presenta, con i predetti comuni, evidenti elementi di omogeneità.
Potranno in ogni momento aderire, poi, anche altri Enti in grado di interagire nell’ambito del “Piano Strategico” e, tra questi, in primo luogo: gli organi periferici del MIBAC i quali, pur avendo – anche attivamente – partecipato ai lavori per la definizione dell’accordo, hanno da ultimo rappresentato pur rispettabili motivi per non aderirvi e la Regione Molise la quale – con entrambe le Amministrazioni che si sono avvicendate – ha lavorato all’iniziativa senza riserve ma che, in sede di “chiusura”, non ha fatto pervenire alcuna manifestazione di pensiero.
Il tentativo di far rinascere la “Terra di San Vincenzo” parte quindi con i medesimi 5 Soggetti che, nell’ormai lontano settembre del 2017, si erano proposti di cimentarsi in uno sforzo comune per il conseguimento di risultati concreti: compito non facile ma che sarà sicuramente svolto con entusiasmo e tenacia.
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