Focus del Consiglio Regionale sul ‘Caracciolo’ come ospedale di area disagiata
Saranno davvero in molti ad effettuare un sit-in sotto il Consiglio Regionale per le rivendicazioni di un ospedale “vero e migliore” in Alto Molise: come ospedale di area disagiata.
“Il riconoscimento nel nuovo Pos (Piano Operativo Sanitario) dell’ospedale di Agnone quale struttura di area particolarmente disagiata – esordisce Andrea Greco, consigliere regionale del M5S – non è più rinviabile. Porteremo il tema nel Consiglio regionale di domani, con una mozione iscritta al primo punto dell’ordine del giorno. Invito tutti i colleghi, di maggioranza e minoranza, a farla propria: gli ospedali pubblici, come il Caracciolo, non devono avere “colori politici”, bensì assicurare i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) alla popolazione.
E l’ospedale di Agnone serve oltre 30mila abitanti, operando su una vasta area interna, che si estende anche ai comuni limitrofi dell’Abruzzo. Regione che, in tempi non sospetti, ha riconosciuto l’importanza della struttura sanitaria con un atto di indirizzo. È arrivato il momento che il Molise faccia lo stesso, prendendo una posizione netta ed inequivocabile.
Oggi l’ospedale Caracciolo continua a soffrire la cronica carenza di personale medico ed infermieristico, nonostante sia stato riconosciuto come ospedale di area disagiata dal Governo nazionale. Riconoscimento a cui, a livello regionale, dovrebbe far seguito l’attivazione di tutta una serie di servizi con una strumentazione adeguata, ma per il Caracciolo ciò non è accaduto. Ad esempio, trovo assurdo che il presidio ospedaliero debba fare i conti con una Tac monostrato, tecnologia probabilmente già in disuso nei Paesi sottosviluppati.
E che dire dell’assenza del primario nel reparto di Medicina? Ad Agnone – continua – siamo al paradosso: non si attivano le moderne sale operatorie per gli interventi di day-surgery (come prevede il decreto Balduzzi) perché manca l’anestesista, mentre due chirurghi sarebbero pronti ad operare. Insomma, oltre alle evidenti carenze strumentali, il vero dramma è che i professionisti in organico non vengono messi in condizione di fare il proprio lavoro. Una circostanza che, a mio avviso, potrebbe rappresentare un vero danno erariale. I cittadini altomolisani si trovano così con una struttura dalle grandissime potenzialità, che tuttavia non viene “sfruttata” come dovrebbe. Domani (23 giugno, ndr) la nostra mozione, che tra le altre cose impegna il Consiglio regionale a dare un indirizzo specifico all’ospedale Caracciolo, sarà discussa in Aula.
Invito i sindaci (magari con indosso la fascia tricolore), i comitati civici e i cittadini a partecipare all’appuntamento, nel rispetto delle norme anti Covid, per far sentire la propria voce. Dal canto nostro – conclude Greco – abbiamo continuato ad informare su questa ed altre vicende il vice ministro alla Sanità, Pierpaolo Sileri che, mi piace ricordarlo, ha prestato servizio proprio all’ospedale di Agnone. Sileri si è da subito interessato alla questione e a breve potrebbe farci visita, per vedere da vicino lo stato della nostra rete ospedaliera“.
Vittorio Labanca
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