Imu, Roccamandolfi è dalla parte dei cittadini
Il comune di Roccamandolfi ha pubblicato sul proprio sito online, in un’ottica di informazione verso i propri cittadini, le più importanti novità in materia di fiscalità locale sugli immobili contenute nella legge di stabilità 208/2015.
“Misure particolarmente favorevoli – afferma il sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi (foto)- sono state introdotte nei confronti dell’abitazione principale e degli immobili concessi in locazione a canone concordato.
L’abitazione principale, dopo essere stata affrancata dall’Imu a partire dal 2014, da questa’anno e esentata anche dalla Tasi, ossia il tributo sui servizi indivisibili del comune(manutenzione delle strade, illuminazione pubblica, ecc.). Il comma 10 della Stabilità 2016 – continua Lombardi – interviene in materia di Imu sugli immobili dati in uso gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado (cioè, genitori e figli), che li utilizzano come abitazione principale, ossia vi hanno la residenza anagrafica e la dimora abituale”.
Mentre per il 2015, al verificarsi di tale circostanza, i comuni potevano deliberare di considerare l’immobile abitazione principale, stabilendo che il beneficio operasse soltanto in relazione alla quota di rendita catastale non eccedente i 500 euro oppure se il comodatario apparteneva a un nucleo familiare con Isee non superiore a 15mila euro annui ed in presenza di più unità immobiliari, l’agevolazione era applicabile a una sola di esse.
Dal 2016, invece, le amministrazioni locali non hanno più tale facoltà ma, per l’immobile non accatastato come A/1, A/8 o A/9 e dato in comodato d’uso a figli o genitori che lo utilizzano come abitazione principale, spetta ex legge la riduzione al 50% della base imponibile.
Per aver diritto al beneficio – conclude il sindaco – è richiesto che il contratto di comodato venga registrato e che il comodante possieda un solo immobile in Italia e abbia la residenza anagrafica e la dimora abituale nello stesso comune in cui si trova la casa data in uso ovvero, oltre a quest’ultima, possieda nello stesso comune un altro appartamento non “di lusso” adibito a propria abitazione principale. Inoltre, è richiesto che il possesso di tali requisiti venga attestato dal contribuente nella dichiarazione Imu”.
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