La stampa estera affascinata dalle meraviglie di Castel del Giudice
I dodici giornalisti, invitati dall’associazione I.A.M. – Identità Alto Molisana di Agnone, sono giunti con un pulmino da Roma a Castel del Giudice attorno alle ore dodici e trenta, attesi da un folto gruppo di ospitanti a vario titolo. L’Università delle Generazioni ha immediatamente consegnato a tutti gli ospiti un fascicolo a colori (con il frontespizio “Benvenuti in Alto Molise” firmato dall’artista Antonio Litterio) contenente la rassegna-stampa di quei quotidiani cartacei e internet che avevano trattato tra ieri e stamani il loro arrivo.
Poi, breve saluto dell’Amministrazione comunale nella Sala consiliare e quindi tutti a visitare “Borgo Tufi” quello che è ritenuto uno degli esempi più riusciti di “alberghi diffusi” d’Europa. Praticamente Borgo Tufi è la parte meridionale e più periferica del paese, quella che ha un’ottima visuale sulla valle del Sangro e sui monti prospicenti. Qui una volta c’erano stalle e fienili, ma adesso, dopo un’intelligente ristrutturazione e bellamente arredati per tutti i gusti e le possibilità economiche (alcuni pure con sfarzo e lusso), ci sono mini-appartamenti per famiglie che intendano trascorrere serenamente e con tutti i confort un periodo di vacanza e di sano relax in questa amena vallata.
Prima della degustazione di prodotti tipici locali assai apprezzati dai giornalisti, nella sala conferenze di Borgo Tufi ha avuto luogo la descrizione delle caratteristiche esclusivamente biologiche delle mele “Melìse” e dei loro derivati, dalla coltivazione alla raccolta, dallo stoccaggio alla vendita, dalla selezione ai conservati, tutto in agro di Castel del Giudice. Praticamente, gli altomolisani e i vicini abruzzesi dovrebbero sentirsi in colpa a non approfittare di questi “prodotti a kilometro zero” che hanno avuto, oltretutto, parecchi riconoscimenti per la genuinità e garanzia salutare. I giornalisti sono stati assai curiosi dell’ambiente e hanno voluto porre molte e interessanti domande di approfondimento sia sul valore ecologico e turistico di “Borgo Tufi” e sia sulla coltivazione biologica delle mele, alcune delle quali hanno ripreso e valorizzano qualità indigene che altrimenti erano in via di estinzione.
E’ stato evidente per tutti che Castel del Giudice, con queste sue due perle eco-compatibili come l’albergo diffuso e il meléto biologico, rappresenta un esempio e, quindi, un bio-paese prototipo non soltanto per il resto dell’Alto Molise che potrebbe emularlo sia nel ripristino di antichi caseggiati o rioni disabitati e sia nella coltivazione delle mele o di altra frutta biologica. L’auspicio è che tutto l’Alto Molise potrebbe specializzarsi in turismo bio-sostenibile e frutteti biologici, mentre è già specializzato nell’ottima pastorizia e suoi derivati da esportazione.
D’altra parte, un tale auspicio è condiviso dall’associazione I.A.M. che ha voluto la presenza sul territorio di questi giornalisti ma anche dall’Università delle Generazioni che già lo scorso anno ha fatto da battistrada promozionale con 14 giornalisti della Stampa Estera che hanno tanto decantato l’Alto Molise da desiderare addirittura di avere qui una “Casa della Stampa” ovvero una loro “Ambasciata” aperta tutto l’anno per un appassionato turnover di giornalisti e scrittori (sarebbe un ottimo investimento promozionale per tutto questo territorio montano).
Lasciato Castel del Giudice, si è avviato verso Agnone (seconda tappa con l’immancabile Fonderia di campane Marinelli) il drappello di qualificati giornalisti, composto non soltanto da italiani (“Sì viaggiare” del TG2 Rai, Touring Club d’Italia, Caravan & Camper, ecc.) ma anche da qualche rappresentante estero (come la corrispondente da Roma del quotidiano cileno “El Mercurio”). Giornalista dopo giornalista (dal primi della Stampa Estera portati in Agnone da Domenico Lanciano nel 1985, poi nel 1986 fino al nutrito gruppo del 2014), l’Alto Molise dovrebbe, piano piano, entrare nelle mete più agognate del turismo di qualità.
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