Morgia di Pietravalle: la piccola “Matera” dell’Alto Molise
Da alcuni decenni, ripristinata dopo circa 1200 anni dal compianto ed arguto Michele Labbate quando era proprietario del “bar Aquilonia” su Viale Vittorio Veneto ad Agnone, ogni 10 agosto viene celebrata la festa di San Lorenzo, proprio nel quartiere omonimo, che però non ha una chiesa o altro luogo di culto. Eppure, Agnone (con inizio dalla sua periferia nord) ha un’intera piccola ma amenissima valle denominata San Lorenzo, dove esistono ancora (sebbene sommersi dalle erbacce) importanti resti archeologici di epoca sannita e romana. Se vengono interpretate bene le antiche cronache, questa valle (nei pressi delle antiche mura di cinta) avrebbe dovuto avere la chiesa di San Lorenzo, distrutta nel 882 dai Saraceni quando questi devastarono pure altri luoghi, tra cui la celebre e ricca abbazia di San Vincenzo al Volturno, dalla quale dipendevano pure, oltre a queste agnonesi, altre vaste zone dell’alto Molise.
A stare attenti, il mondo ci offre tantissime sorprese nascoste. Così pure il Molise più ancestrale (a pochi chilometri da Agnone, cui il sito è legato dal medesimo culto di San Lorenzo) ci sorprende con la cosiddetta “Morgia Pietravalle” nelle campagne di Salcito, a 730 metri sul livello del mare, nei pressi dell’attuale agriturismo la “Morgia dei Briganti” della famiglia Ciccarella, a lato della strada provinciale 41. Si tratta di una morgia tufacea piramidale la quale, alta un centinaio di metri, presenta delle grotte di varia grandezza, risultate abitate tanto da costituire un vero e proprio piccolo villaggio fortificato (denominato, appunto, “Castrum Sancti Laurentii”, Castello di San Lorenzo), con nella sommità persino una chiesetta.
Chi ha avuto la possibilità di visitare il sito (prodotto dell’era cenozoica) ha avuto pure l’impressione di trovarsi, in tutto e per tutto, in una “piccola Matera” nel baricentro di quell’alto Molise che, affacciato sul fiume Trigno, confina con l’Abruzzo meridionale dell’alto vastese. Vista l’importanza archeo-antropologica, tale sito è diventato dal 2009 un vero e proprio “Laboratorio Paleontologico” dedicato al suo scopritore, il compianto giovane Flavio Bruni, e gestito, con l’autorizzazione della Soprintendenza per i beni archeologici del Molise, dall’Associazione italiana insegnanti di geografia e dal Centro Studi V. Fusco di Campobasso. Inoltre la Regione Molise, con i fondi europei, è riuscita a rendere più accessibile la Morgia Pietravalle con un percorso ben mantenuto che dal suddetto agriturismo “Morgia dei Briganti”, dopo circa 300 metri, giunge ai piedi delle prime grotte della piramide che da lontano sembra avere la classica forma della Torre di Babele rappresentata nel 1563 in due famosi quadri dal pittore Pieter Brueghel il vecchio (1525-1569).
Le grotte di tale Morgia rupestre erano abitate da parecchie famiglie che avevano trovato rifugio proprio lì, in quel posto resi inaccessibile non soltanto dalla sua stessa natura impervia ma anche perché circondato da un profondo vallone dove scorre un piccolo fiume, dentro e attorno al quale ancora adesso crescono delle piante acquatiche molto particolari, belle a vedersi e ancora meglio ad essere studiate quando nel vicino paese di Salcito sarà pronto il Museo dedicato ai fossili e alla biodiversità botanica del luogo.
La Morgia Pietravalle di Salcito fa parte del cosiddetto “Parco delle Morge” (inaugurato solennemente da autorità regionali e locali il 18 settembre 2015). Al momento vi fanno parte dieci comuni: Pietracupa (capofila), Salcito, Trivento, Limosano. Sant’Angelo Limosano, San Biase, Montefalcone del Sannio, Roccavivara, Oratino, Castropignano. Per la sua bellezza, importanza, consistenza e monumentalità, forse sarebbe il caso di inserire in tale Parco anche la Morgia di località Belladonna sita al confine tra i comuni di Agnone e di Belmonte del Sannio. Ma andrebbero inserite altresì le belle Morge di Pietrabbondante.
Domenico Lanciano
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.