Nasce l’associazione ‘Terre della Valle del Volturno’, missione: promuovere i tesori dormienti
L'Associazione si prefigge di valorizzare l'identità culturale e storica dell'area pentra
Terre della Valle del Volturno è il nome scelto per un’ Associazione che partendo dal valore indiscusso della Cultura come primo e ineludibile passaggio per qualsiasi crescita civile, economica, turistica, ha tra le finalità quella di promuovere e valorizzare il comprensorio della Valle e innanzitutto i suoi “ tesori dormienti”. Cura dell’identità culturale e storica, aggregazione e condivisione di intenti con le comunità locali sono i fili conduttori che ispirano l’Associazione. Ideata e voluta fortemente da Silga Panzera e Maria Stella Rossi, intende collaborare con enti e istituzioni già operanti in loco per un lavoro sinergico e condiviso indirizzato alla diffusione di conoscenze riguardanti le specificità ambientali, paesaggistiche, artistiche con un’attenzione speciale allo sviluppo turistico e soprattutto produttivo di tutta la Valle.
In sintonia con tali finalità, una delle prime attività intraprese dall’ Associazione Terre della Valle del Volturno, che si inserisce nel solco della valorizzazione del territorio ricadente nella Valle del Volturno, è quella della promozione, tra le altre iniziative, di opere a favore della salvaguardia e della valorizzazione di antiche cultivar tipiche, iniziando proprio dalla coltivazione di leguminose. E’ noto che la coltivazione di fagioli- tra l’altro questo è l’Anno Internazionale dei legumi indetto dall’ONU – è sempre stata un’attività importante per la Valle. Tuttavia, attualmente, il patrimonio varietale è a rischio estinzione, come Il fagiolo Confetto di Acquaviva d’Isernia, anche perché coltivato in aree ristrettissime.
Nel mese di giugno 2015 si è provveduto all’allestimento di un campo prova della cultivar “Fagiolo Confetto di Acquaviva” in un’area idonea ricadente nel territorio dell’ Abbazia di S. Vincenzo al Volturno, zona di riconosciuta valenza storica e ambientale, dove già i monaci benedettini coltivavano e consumavano legumi. Tutte le fasi della coltivazione sono state seguite con attenzione e con metodo adeguato e i risultati sono stati più che soddisfacenti con notevoli punti di forza: buona produttività, ambiente ben esposto e adatto a questa coltura, terreno ottimo sia a livello della fertilità che per le caratteristiche pedologiche e strutturali, grande resistenza a condizioni climatiche avverse ( estate 2015 con picchi di temperatura molto elevati).
L’Associazione, che nel suo titolo contempla la parola Terre ha voluto iniziare il suo iter di interessi e di proposte proprio dalla terra e dalle sue possibilità di sviluppo che intreccia il sociale e il culturale con l’economia e il turismo legati a un ideale di vita slow, che nella Valle sono opportunità e non limiti. Le ideatrici dell’Associazione, intendono aumentare la produzione della cultivar “Confetto di Acquaviva” nei territori della Valle del Volturno, anche alla luce delle caratteristiche territoriali e idriche similari, avviando nuove forme organizzative e puntando a produzioni di alta qualità.
L’Associazione Terre della Valle del Volturno ha scelto come logo, che la rappresenti, un disegno ideato e realizzato dall’artista Simone Zaccarella che ha espresso la finalità di fondo dell’Associazione tracciando un cerchio, riferito alla circolarità delle stagioni e della vita stessa, in cui ha disegnato in maniera stilizzata gli otto archi antistanti l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, pensando proprio al ruolo di centralità che il cenobio ha avuto e continua ad avere per tutta la Vallata volturnense.
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