Passarè, Massimo Iaciancio: l’imprenditore che rinasce
Non vuole essere pubblicità, ma raccontare come un uomo può “reinventarsi” nel settore imprenditoriale a 50 anni può essere d’esempio per molti.
Parliamo di Massimo Iaciancio, agnonese doc, prima con la divisa della Finanza, poi calciatore (che gli procurò l’appellativo di “Passarella” come il campione argentino Daniel, che Massimo ricordava nelle movenze sui campi di calcio), poi ancora imprenditore e stilista di calzature per diverse maison fra le quali Krizia e da poco più di un anno rinato nel settore dei liquori, quelli di casa sua, di Agnone.
Battezzati proprio col nome di “Passarè Antico Molise”, che stanno riscuotendo davvero successo anche per il formato quadrato delle bottiglie sigillate con ceralacca ed etichettate con uno stemma a corona, in ricordo del blasone di Agnone.
Ma non solo, il pallone gli è rimasto dentro ed eccolo anche team manager dell’Isernia F.C. per la stagione calcistica in atto. Ma ora nelle vene dell’agnonese scorrono i suoi liquori, quelli di una volta fatti in casa. L’Amaro IS (dedicato alla nostra Provincia?) con le radici ed erbe del Molise; la Ratafia, ottimo a base di ciliegie; la Genziana dalle radici della stessa pianta; la Sambuca profumata e forte e l’amaro alla Liquirizia acquistabili anche in Abruzzo, Lazio, Toscana e Lombardia.
Dopo 20 anni il poliedrico imprenditore ha rimesso le sue radici nella terra natia ma riuscirà a restare inchiodato in questa terra?. “Qui è la mia vita” afferma con un sorriso Passarè mentre con soddisfazione ci offre sorseggiando una delle sue produzioni che vale la pena assaggiare davvero, con l’auspicio che un domani le sue “distillerie” e i suoi liquori partano da Agnone dove potrebbe creare indotto e lavoro.
Vittorio Labanca
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