Interruzione del look down e per alcuni versi erroneamente sembra che il coronavirus sia stato debellato ed appartiene al passato. Se non fosse per le mascherine indossate da molti soprattutto nei piccoli centri, il Covid-19 pare essere una patologia che ha riguardato altri paesi e non il nostro. A riportare alla realtà di una pandemia con la quale non bisogna abbassare la guardia è Belmonte del Sannio che dopo oltre cento giorni dal boom degli infetti è finalmente diventato paese “Covid free”.

Ovvero centro dove non ci sono più contagiati e coloro che erano risultai positivi sono guariti. Dopo i vari tamponi e test di verifica ora tutti i centri che avevano avuto casi di covid-19 (Agnone, Carovilli, Poggio Sannita e Belmonte del Sannio) sorridono alle guarigioni dei loro paesani sperando che i tempi nefasti legati all’epidemia restino nei ricordi. Ma i sindaci dei vari centri continuano a raccomandare cautela ed ad adottare comportamenti idonei onde evitare il ripetersi della patologia.

Mantenere le distanza interpersonale evitando ogni forma di assembramento, indossare i dispositivi di protezione individuale e soprattutto curare l’igiene lavandosi e sanificando le mani più volte al giorno. Intanto anche nell’ospedale San Francesco Caracciolo, in questi giorni, sono stati creati i percorsi “Anticovid” ovvero adesivi che indicano dove transitare e dove sedersi per le attese delle visite ambulatoriali; nastri separatori; accessi differenziati alla struttura sanitaria e distribuzione agli ingressi di gel disinfettante.

Fino fine mese resteranno attivi i volontari della Protezione Civile – ANC di Agnone – che con i termoscanner rilevano la temperatura corporea ad ogni persona che entra nel San Francesco Caracciolo, mentre resta attiva la tenda triage posta nelle vicinanze del Pronto Soccorso della struttura sanitaria usata soprattutto per i prelievi dei test sierologici in atto sui volontari selezionati dal progetto ministeriale e finalizzato alla ricerca di un vaccino contro il letale virus.

Vittorio Labanca