Viabilità: altri 21 milioni alle Province molisane per la manutenzione delle strade
“Altri 21 milioni per la manutenzione delle strade molisane. Con l’intesa raggiunta oggi a Roma le nostre Province avranno la certezza di nuove risorse che si sommano ai rilevanti investimenti fatti, soprattutto nell’ultimo periodo, dalla Regione. Si tratta di risorse che, come ha sottolineato lo stesso ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, consentiranno di avviare subito, per il 2018, gli interventi più urgenti e di definire una adeguata programmazione per gli anni successivi”.
Così il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, e l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Pierpaolo Nagni, commentano l’intesa raggiunta dalla Conferenza Stato-Città ed autonomie locali sul decreto di riparto di 1,620 miliardi proposto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio per interventi di manutenzione della rete stradale di province e città metropolitane. Nel dettaglio, per il Molise, alla Provincia di Campobasso vanno quasi 13 milioni e a quella di Isernia quasi 8 milioni.
Le risorse erano state previste dalla Legge di Bilancio per il 2018 per il finanziamento degli interventi relativi ai programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane. Lo stanziamento di 1,62 miliardi è stato ripartito su periodo di sei anni, con 120 milioni di euro per il 2018 e 300 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2023. A provvedere all’erogazione delle risorse alle Province è la Direzione generale per le strade e autostrade e per la vigilanza e la sicurezza nelle infrastrutture stradali del Ministero, entro il 30 giugno di ogni anno.
Il decreto – sottolinea una nota del Ministero – disciplina l’utilizzo delle risorse, che non potranno essere utilizzate per realizzare nuove tratte di infrastrutture o interventi non di ambito stradale, ma solo per interventi di progettazione e di adeguamento normativo, miglioramento della sicurezza, percorsi per la tutela di utenti deboli, salvaguardia pubblica incolumità, riduzione dell’inquinamento ambientale, riduzione del rischio da trasporti soprattutto quelli eccezionali, incremento della durabilità e riduzione dei costi, anche grazie alla programmazione pluriennale.
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