Addio, Gianluca!
Ad Alfedena era conosciuto da tutti come “Skew”. Un soprannome acquisito da ragazzo, fin dagli anni settanta, perchè così si chiamava il cane di piccola taglia che amorevolmente aveva custodito per tanti anni. Gianluca Fortunato era un oriundo alfedenese, nato e vissuto a Roma, nella zona di Tor Marancia, a due passi dalla ‘Colombo’.
Uno tra le migliaia di alfedenesi impiantati nella capitale dai primi del novecento, nipoti di quei selciatori e scalpellini che abbellirono le strade della città eterna, autori di lapidi artistiche ed opere marmoree al cimitero Verano.
Se ne è andato via a soli 58 anni, Gianluca. Cinquantotto estati trascorse in vacanza nella casa paterna di Via Mansueto De Amicis (“La Pescara” per gli alfedenesi), da quando i genitori lo portarono in fasce. Paese di cui era davvero innamorato. Cercava sempre di conciliare gli impegni lavorativi per tornare nei weekend. Immancabile la sua effervescente presenza nella festa di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio, dove amava passare la notte vicino ai grandi falò, con gli amici di sempre.
Ha lottato finchè ha potuto contro un male più forte di chiunque. Tre mesi.
Già ci mancano le sue battute e le barzellette che amava raccontare nei momenti di spensieratezza, davanti a grigliate memorabili. Indimenticabili i ricordi di gioventù, vicino al canestro della villa comunale o al palasport dell’Eur per assistere alle partite di basket. Erano i tempi dell’IBP di Sorenson, Tomassi, Kosmalski e Lauricella, quest’ultimo, “gran pippone”, come ben lo definisti. Ora rimangono solo i ricordi associati a quei brani di Lou e del grande Duca. Ora potrai suonare la chitarra con loro.
Mancherai a tutti e non solo ad Alfedena. Riposa in pace, amico mio.
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