Consorzio Skipass Alto Sangro, Margadonna: “Impianti affidabili e sicuri”
Un presidio costante con la presenza di un valangologo, il sistema Gazex, l’analisi stratigrafica del manto nevoso, un bollettino niveometereologico quotidiano, una serie di opere fisse (barriere elastiche e paravalanghe) per rafforzare l’attività “passiva” di controllo del rischio.
Il Consorzio Skipass Alto Sangro dispone da quasi trent’anni di protocolli severi e professionalità di altissimo livello che lavorano costantemente per ridurre il rischio valanghe sugli oltre 100 chilometri di piste del comprensorio.
A coordinare lo staff c’è Bonaventura Margadonna, valangologo, con studi ed esperienze (Aineva e Servizio valanghe italiano) in nivologia e fenomeni valanghivi a Davos e Grenoble, che dal 1990 si occupa di garantire la sicurezza di migliaia di sciatori che ogni anno scendono in pista nel comprensorio più grande dell’Appennino.
“Il lavoro di controllo e il monitoraggio del manto nevoso che ogni giorno portiamo avanti è la risposta migliore alla domanda di sicurezza che, dopo gli ultimi fatti di cronaca e dopo le abbondanti precipitazioni, si è fatta ancora più forte – ha spiegato Margadonna – ogni mattina, prima dell’apertura degli impianti di risalita, diffondiamo un bollettino al termine di un’attenta analisi della situazione.
Durante l’intera giornata teniamo sotto controllo il processo di trasformazione della neve, in particolare nei periodi in cui c’è vento e si registra un forte rialzo delle temperature. Proprio per questo alle previsioni facili, abbiamo sempre preferito lo studio e l’analisi dettagliata di tutti questi fattori”.
Il Consorzio Skipass Alto Sangro ha adottato una strategia di riduzione del rischio valanghe impostata su due pilastri che vede il coordinamento costante tra il direttore della stazione, quello delle piste e il responsabile della sicurezza. “Ci sono le opere attive – ha aggiunto Margadonna – come il sistema Gazex con il quale – in determinate condizioni e in alcune zone – provochiamo dei distacchi dinamici della neve. E poi ci sono le opere passive come le barriere elastiche che ci aiutano molto nella prevenzione”.
Margadonna ha anche ricordato che, su alcuni tracciati dove la pendenza supera il 60 per cento, viene spesso attivato anche un sistema di battitura cingolata delle piste che rappresenta un’ ulteriore precauzione.
“Per noi la sicurezza degli sciatori in pista è una priorità assoluta – ha concluso Margadonna – proprio per questo il Consorzio ha creduto e investito nel progetto “SAE – Sicurezza, Ambiente, Energia” che rappresenta la novità più interessante degli ultimi anni per aumentare al massimo il tasso di sicurezza degli sciatori”.
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