Prima domenica di Avvento con Don Domenico Franceschelli, la nuova rubrica religiosa
La rubrica religiosa inizia con la prima domenica di Avvento, spiegata da parroco di Castel di Sangro Don Domenico Franscechelli
Inizia oggi, alla vigilia della prima domenica di Avvento, questo percorso liturgico che cercherà di avvicinare e far ritrovare la luce del Signore a tutti noi. Ho scelto Don Domenico Franceschelli, parroco di Castel di Sangro, quale pastore della Comunità per assolvere a questo compito.
Manca poco alla venuta del Signore nel giorno di Natale, ed in questo tempo di smarrimento e perdita di valori essenziali credo sia giusto incamminarsi lì, dove l’occhio non riesce a scorgere ma, dove il cuore e lo spirito conoscono bene la destinazione.
Sebbene saranno in molti a non comprendere la necessità di questo percorso, per tanti sarà sicuramente un motivo in più per aprirsi nuovamente alla luce di Dio, alla quale ci aggrappiamo solo nel momento del bisogno. Una luce che troppo spesso viene confusa con le luci del progresso, del benessere e dell’egoismo.
Nella vita di tutti noi arriverà necessariamente, sperando il più tardi possibile, il momento della necessità dove ogni cosa che ci circonda non riesce a valicare quella cima insormontabile. Solo allora ci ricordiamo dell’importanza delle preghiere, augurandoci che bastino quei pochi minuti di raccoglimento per beneficiare della grazia del nostro Signore.
Fermiamoci insieme pochi minuti, il mondo terreno può aspettarci.
In questa settimana entriamo nel prima domenica di Avvento. Un tempo di attesa. Nel Vangelo Gesù ci invita a “vegliare in ogni momento” come una sentinella. Il seme piantato nella terra inizia a germogliare, proprio come il nuovo mondo sta nascendo. La potenza del Signore vive in questo nuovo mondo, perché il vecchio mondo, ormai pregno di peccato, sta morendo.
Dal Vangelo secondo Luca
“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà cadere sulla terra.
Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accendere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezza e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo.”
Michele Di Franco
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