Amministrative 2015, il punto di Patrizio Guerrini: ‘Pulsazioni e Palpiti’
L’arte, nel suo linguaggio iconologico, costituisce la massima espressione di comunicazione mass-mediatica che un’opera possa esprimere, almeno fino all’avvento dei mezzi di comunicazione di massa, ovvero almeno fino all’età moderna. Mi affascina l’idea di analisi oltre l’immagine iconografica, la capacità umana di sconfinare oltre il visibile, superare i limiti dell’opera d’arte dentro la stessa rappresentazione. Naturalmente non è questa la sede per una lezione sulla storia dell’arte ma la lettura mi ha suggerito un suggestivo percorso interpretativo, un’analogia con il mondo della politica locale.
Appena qualche giorno fa guardavo con ammirazione il celebre dipinto del nostro illustre concittadino Teofilo Patini intitolato “pulsazioni e palpiti”; la scena ci mostra un momento di grande pathos, un’attesa che sembra congelare i protagonisti nell’apprensione di una risposta che tutti attendono con timore e preoccupazione; perfino noi, presenti nella camera, osserviamo con ansia le facce preoccupate dei genitori per la sorte del figlio malato. L’attenzione si fissa sul polso tenuto fra le mani del dottore che cela, dietro il cappello sceso sugli occhi, l’enigmatico verdetto. La lanterna, posta sopra il letto del giovane, spegnendosi, lascia presagire il termine di un viaggio. Una visione angosciosa che, malgrado il tempo, non ha avuto ancora oggi risposta; è l’attesa che viviamo per un’esame, una patologia inaspettata di un nostro congiunto o per noi stessi e se la scoperta di una malattia ci getta nello sconforto la normale reazione sarà di cercare e affidarsi al miglior luminare che possa risolvere il nostro problema; pensiamo in definitiva al nostro benessere, alla nostra salute, al nostro futuro.
Allora mi chiedo: come mai questa regola non possa essere valida nella scelta dei nostri rappresentanti di governo cittadino? Qualcuno obietterà che la propria salute non è paragonabile al semplice esercizio di un voto di delega eppure, vi replico, lo sforzo per compiere tale gesto è semplice come bere un bicchiere d’acqua, una semplice analisi che porti ognuno di noi a porsi la seguente semplice domanda: se il candidato X fosse il mio dottore affiderei la mia vita o quella di mio figlio nelle sue mani?
La risposta dovrebbe portarci nella direzione della scelta migliore per il nostro futuro, perché in fondo, è della nostra esistenza che stiamo parlando, dell’intera comunità, del nostro benessere e della nostra salute. E se tale osservazione conduce nella giusta direzione votereste ancora il cugino, parente o amico che sapete in fondo poco adatto a svolgere tali funzioni con il giusto grado di competenza e capacità? Insomma, per voi stessi o un vostro caro, vi affidereste davvero a un medico poco esperto per risolvere le vostre patologie? Mi piace pensare al nostro futuro Sindaco come un dottore specializzato e i consiglieri come la sua esperta equipe che sia in grado risolvere le nostre problematiche ma, amo ancor più pensare, che siano in grado di dare risposte concrete alla domande che gli anziani genitori, rappresentati nel dipinto di Patini, attendono da troppo tempo.
Patrizio Guerrini
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