Aree interne, le proposte di don Francesco Martino al ministro Provenzano
Visita del Ministro Provenzano. Si spengono i riflettori sulla visita dell’esponente di Governo ad Agnone e Capracotta. Ma quali le proposte avanzate al Ministro per il Sud?.
“Quella dell’Alto Molise – Alto Vastese – ci dice don Francesco Martino, esperto in politica sanitaria, che ha incontrato il Ministro ad Agnone – è un’area interna che vive ormai da decenni grandi disagi che ne minano la sopravvivenza e lo sviluppo.
Senza un progetto chiaro e deciso di rilancio dell’area che punti sulle caratteristiche che ne possono rappresentare occasioni di sviluppo, senza una legiferazione peculiare volta alla tutela della popolazione che inverta la tendenza dell’incoraggiamento all’abbandono dei piccoli comuni che vi risiedono, l’area dell’Alto Molise – Alto Vastese, come tutte le aree interne d’Italia che rappresentano quasi il 60 % del territorio nazionale, non può costruire il suo diritto a restare.
I punti dai quali deve prendere le mosse questo rilancio sono: 1) Sanità: col potenziamento del San Francesco Caracciolo di Agnone come ospedale di area disagiata a tutela della salute dei cittadini di tutta l’Area Alto Molise/Alto Vastese.
Le aree di riferimento dell’hinterland del P.O. Caracciolo sono due Aree riconosciute all’interno della Stategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) contigue ed appartenenti all’area di confine tra Regione Molise e Regione Abruzzo, e precisamente l’Area SNAI Alto Medio Sangro e Basso Sangro Trigno.
La strategia finora ha previsto in Sanità interventi solo per quello che concerne i servizi territoriali, ma nelle Aree SNAI di tutta Italia sono presenti Presidi Ospedalieri di Base o di Area Particolarmente Disagiata a rischio di riconversione in strutture territoriali: il ridimensionamento di questi servizi è in contrasto con la Strategia Nazionale per il riscatto e lo sviluppo socio/economico di questi territori, a cui mira il programma azionale, quindi dal punto di vista normativo occorre che il Governo si impegni al mantenimento anche dei servizi ospedalieri presenti in questi territori con un atto normativo, da recepire in appositi provvedimenti, recuperando tale proposta di emendamento presentata per la legge di Bilancio, che non è stata accolta:
“Nelle Aree Progetto, individuate e riconosciute tali all’interno della Strategia Nazionale delle Aree Interne, oggetto di finanziamento delle Leggi 27 dicembre 2013, n. 147, articolo 1, comma 13 ; 23 dicembre 2014, n. 190, articolo 1, comma 674, 28 dicembre 2015, articolo 1, comma 811, 27 dicembre 2017, n.205, articolo 1, comma 895, e seguenti, ove presenti strutture ospedaliere, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, in ragione degli obiettivi della strategia, sono obbligate a mantenere per esse almeno lo standard ospedaliero minimo previsto dal DM. 70/2015, allegato 1, punto 9.2.2., e non possono riconvertirle in strutture territoriali per il periodo di vigenza della sperimentazione Snai e comunque nel termine finale di certificazione della spesa della strategia”.
Tale provvedimento riguarda in merito alle Aree SNAI oggi oggetto della strategia, non più di 25/30 presidi ospedalieri, molti dei quali al centro sud, tra cui Acquapendente, Amatrice, Agnone, il Reventino. Nonostante la dotazione per il Ministero per il Sud ammonti ad appena 200 milioni di euro, per quest’anno il Ministero potrebbe proporre un progetto di sperimentazione pilota destinando 1 milione di euro come sostegno al funzionamento dei servizi sanitari di emergenza urgenza, personale medico, e aggiornamento tecnologico dei presidi Ospedalieri di tale tipologia di Molise e Calabria, per poi predisporre e far finanziare nella legge di Bilancio 2021 un intervento più strutturale che riguardi l’intero Sud, o meglio fare in modo che il Governo preveda un intervento strutturale per tutta Italia.
2) Mobilità/ Viabilità: con il completamento di strade che collegano i comuni dell’area con i centri Polo più vicini e con il vicino Abruzzo.
Le problematiche delle Aree Interne richiedono innanzitutto per quest’Area: la ristatalizzazione della ex SS.86 da Pescolanciano a Castiglione Messer Marino; la statalizzazione della Provinciale Fondovalle Verrino dalla Fondovalle Trigno alla ex Statale 86; il completamento della bretella Agnone Nord (viadotto “Femminamorta”), opera avviata da ANAS e mai terminata; il completamento della Fresilia da Sprondasino alla Strada Statale Bifernina e la sua ristatalizzazione; la riapertura del viadotto Sente e la realizzazione di un veloce collegamento tra la fine della ex strada statale 86 dal territorio di Castiglione Messer Marino alla Fondovalle Sangro, altezza Colledimezzo.
3) Trasporti: con la razionalizzazione e attivazione di linee per il collegamento con i comuni delle Aree Alto Molise Alto Vastese con i centri di erogazione dei servizi sanitari, scolastici, sociali, il polo industriale della Val di Sangro, con Accordi di Confine tra Regione Abruzzo e Molise.
4) Scuola: un impegno imprescindibile quello di sostenere le strutture scolastiche esistenti con adeguati collegamenti nel territorio incentivando la differenziazione e l’utilizzo delle scuole superiori.
Va previsto inoltre un intervento di sostegno alle Scuole Umanistiche, Tecniche e Professionali, con finanziamenti aggiuntivi per l’ammodernamento tecnologico, per la garanzia agli studenti di stages di formazione lavoro adeguato, per la realizzazione di un Convitto Nazionale ad Agnone e a Trivento, per scambi culturali con le Università, i Politecnici, le Accademie del settore Alberghiero anche europei per progetti di ricerca, di approfondimento, di innovazione.
5) Supporto Politiche imprenditoriali comuni e innovazione tecnologica: con supporto di regia e coordinamento, dell’area, impegnata nello sviluppo di progetti capaci di accedere a finanziamenti europei cui normalmente hanno accesso solo grandi raggruppamenti di enti. Creazione di un Agenzia di Area SNAI per l’imprenditoria giovanile, l’industria, l’artigianato ed agricoltura e prevedere una Banca Pubblica Nazionale degli Investimenti, che eroghi a tasso zero direttamente i finanziamenti per i progetti presentati che risultino compatibili, economicamente sostenibili.
6) Tutela dei negozi di Montagna e agevolazioni fiscali e per transazioni commerciali bancarie.
7) Agricoltura: con l’introduzione di norme che favoriscano l’iniziativa per migliorare la redditività e favorire lo sviluppo di aziende agricole.
8) Sgravi fiscali: con una fiscalità di vantaggio per chi vive nelle are interne, in particolare riduzione delle accise sul gas e sull’energia elettrica per i residenti nei comuni di montagna.
9) Revisione degli estremi catastali e revisione IMU/TASI al fabbisogno immobiliare:
Prevedere una riduzione del 50% dell’IMU/TASI per gli immobili delle attività produttive ivi presenti e per le pertinenze, nonché per i residenti in queste Aree.
10) Turismo: il settore Turistico, che non ha un piano organico e coordinato di sviluppo tra imprenditori del settore, pubbliche autorità e management di settore.
Il Governo promuova, d’intesa con le Regioni, la creazione in queste Aree con fondi a compartecipazione pubblica e degli imprenditori di settore di un’Agenzia
Unica per il Turismo, con un piano di sostegno per la fruibilità del patrimonio archeologico, architettonico, culturale e storico ivi presente, favorisca la formazione di guide turistiche abilitate.
11) Decentramento amministrativo. L’ostacolo dello sviluppo delle Aree Interne della Regione Molise è stato dovuto all’accentramento amministrativo di tutte le Agenzie Regionali, le Partecipate, l’Università e gli Organismi nel capoluogo di Regione Campobasso e in misura minore a Termoli ed Isernia.
La concentrazione amministrativa ha prodotto una mobilità e un progressivo trasferimento della popolazione verso i centri maggiori, creando un impoverimento socio-economico delle periferie, con spopolamento ed abbandono dei territori.
La Regione Molise decentri le strutture centrali delle Agenzie Regionali, delle Partecipate, delle Facoltà Universitarie e degli altri Organismi Controllati nei centri di Agnone, Venafro, Trivento, Boiano, Larino, Riccia, Montenero di Bisaccia, creando mobilità territoriale e di conseguenza anche sostegno all’economia dei territori periferici.
Le qualità di questa terra – conclude don Francesco – (ambiente, campane, sport invernali, siti archeologici, coltelli, diocesi, artigianato, agriturismo, agroalimentare, etc.) se valorizzate in modo opportuno sono in grado di perseguire i migliori risultati per un comune sviluppo socio-economico”.
Vittorio Labanca
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.