Caracciolo: tagliati 200 posti di lavoro in 15 anni pari a 20 milioni di euro
Torna all’attacco il gruppo Nuovo Sogno Agnonese, ex minoranza di centrosinistra al Comune di Agnone, per la difesa dell’ospedale San Francesco Caracciolo, Questa volta Daniele Saia & C. evidenziano come “negli ultimi 15 anni, ai comuni altomolisani sono stati tagliati circa 200 posti di lavoro legati all’Ospedale Caracciolo“.
“Una razzia sconsiderata – scrivono dal gruppo politico – violenta, e ottusa. Questo ha accelerato lo spopolamento dell’area, non solo, ma ha anche negato le cure alla zona interna che soffre di collegamenti viari vetusti e condizioni meteo sfavorevoli. Per questo, da oggi, è opportuno rimettere sul tavolo la Vertenza Alto Molise. Toma e Giustini devono ribaltare l’assunto che tutti i governi Regionali hanno avallato: la negazione del diritto alla Cure e allo sviluppo delle nostre popolazioni. In termini numerici, all’ospedale di area disagiata spettano, in rapporto alla popolazione, 20 mln di euro.
L’impiego si può declinare nei modi più disparati, ma con il risultato che in Alto Molise la sanità pubblica deve tornare ad offrire cure e servizi, oggi ‘appaltati’ a cliniche e clinichette private che lucrano alle spalle dei cittadini. In altre regioni l’organizzazione sanitaria ha concentrato in uno solo stabilimento, non necessariamente nei capoluoghi, gli esami diagnostici, quelli clinici, la farmacia, interventi di day surgery, ecc. Il Molise potrebbe fare altrettanto ottenendo risparmi e servizi più efficienti.
Su questo si può e si deve discutere, purchè il nostro Ospedale venga implementato. Alla base della discussione non c’è l’inutile spirito campanilistico, ma l’analisi sulla utilità della regione Molise per le zone interne. L’attuale quadro – aggiungono – vede l’ente prendere in termini fiscalità e non restituire adeguatamente in termini di servizi, con la popolazione costretta a subire danni e costi, sociali ed economici, superiori. Oltre alla Sanità c’è anche il tema dei trasporti.
Per raggiungere Campobasso da Agnone, con i mezzi pubblici, si impiegano circa due ore. L’ultima corsa dal capoluogo è alle ore 14.00. Dopo di che, si resta a piedi. Da Isernia l’ultimo pullman per l’Alto Molise parte alle 18.00, alcune ore prima degli ultimi treni da Roma e Napoli. Il ponte sul Sente, il cordone ombelicale vitale con l’Abruzzo, è chiuso da settembre 2018.
E ancora i finanziamenti per le manifestazioni tradizionali: mentre alle Carresi sono stati destinati 350 mila euro per la messa in sicurezza dei percorsi, alla Ndocciata, che conta migliaia di presenze (vere e da tutta l’Italia), solo poche migliaia di euro. I parlamentari Agnonesi – conclude la nota – furono i primi sostenitori e determinanti per la nascita della Regione Molise. Il bilancio di quella scelta, oggi, è deficitario. Il perdurare di questa dicotomia apre, naturalmente, la porta ad ogni valutazione. Questa prospettiva va disinnescata urgentemente, con scelte responsabili che mettano in atto meccanismi perequativi“.
Vittorio Labanca
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