Castel di Sangro, Boom di firme: salvare l’ospedale è un dovere di tutti. Murolo apre al dialogo
La petizione popolare organizzata a Castel di Sangro per scongiurare la chiusura delle sale operatorie ha ottenuto un consenso sorprendente e trasversale. I cittadini di ogni appartenenza politica, esclusi quelli schierati ad ogni costo, hanno apprezzato l’intelligente iniziativa pilotata dalla presidente dell’Associazione “Spazio Pieno”, Erminia Scioli.
Tantissime le firme raccolte grazie anche al tam tam mediatico su facebook del nostro articolo sul grave disagio che l’intero comprensorio rischia di correre a causa dei lavori all’interno dell’ospedale sangrino per l’installazione degli ascensori. Domani pomeriggio (24 settembre) alle 17, i rappresentanti del comitato civico, a cui si aggiunge anche il Tribunale del Malato e Cittadinanza Attiva, andranno a consegnare gli elenchi al sindaco Umberto Murolo; all’incontro saranno presenti anche alcuni rappresentanti sindacali.
La richiesta paventata dalla Scioli è di realizzare l’impianto all’esterno della struttura in modo da salvare capra e cavoli. Un progetto fattibile che non sconvolgerebbe il piano d’azione: l’ascensore della Pax Christi ne è un esempio visibile.
Murolo ha accettato il confronto e dunque c’è da sperare in una soluzione positiva. Secondo la Scioli “ L’incontro è indispensabile per evitare l’imminente chiusura delle sale. Il passato, purtroppo, ci ha insegnato che a seguito delle cosidette chiusure “temporanee” si è sistematicamente arrivati alle soppressioni irrevocabili di reparti e posti letto. La presidente di “Spazio Pieno” è categorica – non c’interessa strumentalizzare la questione in termini politici o fare polemiche. La stagione invernale è alle porte e se è vero che Castel di Sangro fa parte di un bacino turistico importante è impossibile immaginare la nostra cittadina senza la parte più importante del nostro ospedale”.
Anche il Tribunale per i diritti del malato e Cittadinanza Attiva hanno sposato la causa intervenendo attraverso una nota: “Basta con questa perversa volontà di affossare la Sanità del nostro territorio. Riteniamo, pertanto, doveroso sostenere il movimento spontaneo dei cittadini di Castel di Sangro, ulteriormente penalizzati da una irresponsabile ed immotivata decisione di chiudere le sale operatorie della struttura ospedaliera – tuona il responsabile dell’area sangrina, Domenico Caruso.
“Ribadiamo, irresponsabile e irrazionale perchè si vanno a chiudere, sale operatorie nel momento in cui I’ospedale più vicino, Sulmona, ancora non inizia, dopo anni di ritardo, la costruzione di due nuove sale. Quelle di Castel di Sangro, sono utilizzate da chirurghi, ortopedici ecc., del nosocomio Peligno. Quello che si verificherà ,inevitabilmente, è che ci sarà la ressa da parte dei vari reparti, interessati, a richiedere spazi per gli interventi ed altrettanto inevitabilmente, si allungheranno le liste di attesa per gli interventi chirurgici da programmare. Per l’ennesima volta, la parola razionalizzazione, lascia il tempo che trova.
Riteniamo opportuno,valutare l’ipotesi di una denuncia nei confronti della dirigenza ASL che mette a repentaglio la sicurezza, se non la vita, di popolazioni che hanno come unica colpa, quella di vivere in un territorio costantemente penalizzato, oltre che dai problemi orografici, anche dalla incapacità degli amministratori di far rispettare il diritto alla salute ,diritto costituzionale troppe volte calpestato.
Caruso chiosa con un appello “Riteniamo di dover dare tutta nostra solidarietà e tutto il nostro sostegno collaborativo perché questa battaglia è la battaglia di tutti, nessuno escluso”.
Alla luce dei nuovi sviluppi si proroga di altre ventiquattro ore la preziosa raccolta delle firme che è possibile esercitare nelle edicole, i bar e le farmacie di Castel di Sangro.
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