Coronavirus, ad Agnone è rivolta politica contro il sindaco
Non solo dal centrosinistra ora le bordate al sindaco Marcovecchio di non aver saputo gestire questo momento di crisi dovuto al coronavirus, arrivano anche dai suoi due ex assessori, Linda Marcovecchio e Annalisa Melloni, che hanno costituito un gruppo misto all’interno del consiglio comunale.
“In questi giorni in cui l’Italia vive una drammatica emergenza sanitaria – scrivono Marcovecchio e Melloni – avevamo deciso di non fare polemica per lasciar svolgere in tranquillità gli onerosi compiti amministrativi e straordinari a chi di dovere ma dopo aver letto la risposta del sindaco alle rimostranze del gruppo politico Nuovo Sogno Agnonese, non possiamo più tacere. Sappiamo bene che, in questo momento di forte crisi, il compito di chiunque si trovi a ricoprire ruoli di responsabilità non è affatto semplice.
E, proprio considerando la gravità della situazione, riteniamo che un Sindaco, se pure in quarantena, avrebbe dovuto e dovrebbe essere più vicino ai suoi cittadini.
Asettici comunicati o ordinanze sono troppo poco per confortare ed informare una popolazione che ha paura e vuole sentirsi rassicurata e tutelata da chi ha eletto per farlo!
Una scelta dovuta e responsabile quella di mettersi in isolamento, che avrebbe però dovuto partorire subito l’assegnazione delle deleghe alla Protezione Civile e alla Sanità proprio agli assessori che sono rimasti sul posto.
Anche noi in questi giorni, pur essendo uscite dalla maggioranza, veniamo contattate da cittadini che ci sottopongono questioni che evidentemente altrove non trovano soluzione. Altro che dovete stare sereni!
La comunicazione sulla pagina facebook del Comune di Agnone è tornata attiva solo da pochissimi giorni, dopo mesi di silenzio assoluto. Le comunicazioni di servizio dalla filodiffusione della Proloco sono iniziate solo dopo una nostra segnalazione con la collaborazione del nucleo volontariato locale della Protezione Civile e della Proloco.
Ci chiediamo inoltre, visto che moltissimi comuni lo hanno già fatto, quando verrà effettuata una sanificazione delle strade cittadine?
Cosa si sta facendo concretamente per tutto il personale sanitario, o comunque a contatto con il pubblico, relativamente a mascherine e quanto necessario per scongiurare la contaminazione dal virus?
Si parla ovunque dell’arrivo di migliaia di mascherine, come detto anche dal Presidente Toma, e la cittadinanza chiede: dove le troviamo?
Si sta provvedendo a censire e controllare le persone in quarantena sul territorio comunale affinché rispettino l’isolamento? Quali canali sono stati attivati per potenziare immediatamente le prestazioni dell’ospedale Caracciolo?
Come si sta sostenendo la causa della Fidas locale che in questo momento, per ragioni incomprensibili, non può operare quando avrebbe potuto garantire un importante contributo alla raccolta del sangue richiesto dalla rete ospedaliera nazionale forte dei suoi donatori e dei medici volontari che da anni si prodigano egregiamente?
La questione sollevata in questi giorni da Nuovo Sogno Agnonese circa il ruolo che il Caracciolo potrebbe avere in questo momento è allarmante e comprensibile visto che un ospedale di area disagiata, quale il Caracciolo è, non viene preso in alcuna considerazione come potenziale e possibile soluzione rafforzativa nell’interno di una rete sanitaria regionale. Sindaco e Amministrazione, dove siete?
Non si può aspettare che la manna cada dal cielo. Abbiamo bisogno di fatti immediati, che solo un’amministrazione presente e solerte può e deve esigere a tutela di un servizio prezioso che sentiamo sempre più indifeso dinanzi alle intenzioni gestionali regionali. Vediamo tutti i giorni Sindaci, medici, governatori che anche dalle loro abitazioni divulgano alla popolazione videomessaggi.
Invitiamo il Sindaco Marcovecchio, ormai abituato da anni ad amministrare a km di distanza, a fare lo stesso, purché renda partecipi noi tutti delle sue azioni in questo momento.
Anche un amministratore di condominio ha il dovere di informare i condomini sulla gestione del palazzo, ma questo metodo ormai non stupisce più. Del resto non eravamo informate di tutto neanche quando ricoprivamo il ruolo di vicesindaco e di assessore, ma questa è un’altra storia.
Ora siamo in piena emergenza e richiamiamo il Sindaco al suo dovere, quello di dimostrarsi vicino alla sua cittadinanza!
Sperando vivamente che questi tragici avvenimenti terminino al più presto – concludono le due amministratrici – ci auguriamo che con il ritorno alla normalità il Sindaco riesca a trovare l’umiltà per rassegnare le dimissioni e per lasciare il posto a qualcuno che voglia e possa essere Sindaco tutti i giorni vivendo fra la gente di Agnone“.
Vittorio Labanca
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