OCSE, dati shock sull’Italia. Patriciello: “Fondi Ue fondamentali per il Sud”
“Secondo l’Economic Outlook la crescita dell’Italia sarà modesta (0.6% nel 2020) mentre nel 2019 sarà crescita zero. Aumenterà il rapporto deficit Pil dal 2,4% del 2019 al 2,9% nel 2020, portando il debito pubblico al 135%. Per il Sud sarà fondamentale quindi sfruttare al meglio i fondi che l’Ue metterà a disposizione delle regioni meridionali nella prossima programmazione europea. E’ un treno che non possiamo permetterci di perdere“.
A dirlo è Aldo Patriciello, europarlamentare di Forza Italia e candidato per il partito azzurro alle Elezioni Europee del 26 maggio prossimo commentando il rapporto dall’OCSE presentato a Parigi.
“Non solo l’Italia resta ultima in UE per crescita – ha aggiunto Patriciello – ma anche la disoccupazione ha smesso di scendere e resta alta. Inoltre, l’OCSE boccia, di fatto, anche il reddito di cittadinanza e invita a produrre un piano di riforma a medio termine. Un piano che sia chiaro e credibile e che soprattutto sia capace di stimolare la crescita e ridurre il debito. L’assistenzialismo promulgato dai grillini non funziona ed ora ne abbiamo le prove. Critiche sono state espresse anche su Quota 100 che secondo OCSE ‘diminuirà occupati’ eppure avevamo già detto che il vero nodo riguardava la tassazione del lavoro“.
“I timori dell’OCSE – ha sottolineano l’europarlamentare forzista – sono gli stessi dubbi che da mesi esprimiano all’indirizzo del Governo gialloverde. Altro che anno bellissimo, ci aspetta un anno di stagnazione economica, una nuova brusca frenata dei consumi”.
“Un quadro – ha concluso Patriciello – preoccupante che ci spinge ad una riflessione netta: senza Europa per l’Italia non c’è futuro. Unica strada è quella di intensificare gli investimenti per spingere la crescita, cogliere le opportunità – soprattutto per il Sud – che UE ha inserito nella programmazione comunitaria (2021 – 2026). Solo impegnando risorse, mettendo in piedi progettualità, investendo in istruzione, in università, in infrastrutture, in sviluppo, in ricerca è possibile riuscire nell’impresa di risollevare le economie dei nostri territori, sdradicare il populismo ed eliminare le disuguaglianze“.
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