Ospedale Castel di Sangro, dopo le passerelle dei politici regionali arriva il colpo mortale alla chirurgia
L’ultimo “pacco regalo” della politica regionale all’ospedale di Castel di Sangro è stato consegnato a domicilio nelle ultime ore: il reparto di chirurgia subisce la soppressione di 11 posti letto. Una mossa a sorpresa messa in atto senza se e senza ma dai vertici dell’Azienda Sanitaria Asl 1 (Avezzano, L’Aquila, Sulmona).
Eppure poco tempo fa (15 gennaio) l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì, in visita all’ospedale di Castel di Sangro, (TeleAesse non era stata invitata) pare non avesse annunciato tale provvedimento. E probabilmente neanche il governatore Marsilio, quando lo scorso 1 febbraio ha presenziato alla nascente sede di “Fratelli d’Italia” a Castel di Sangro.
Caruso, infuriato, annuncia il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale. Da non trascurare che il popolo castellano dovrà tornare alle urne ed il primo cittadino, nonchè presidente della provincia dell’Aquila e membro del comitato ristretto dei sindaci dell’Asl 1, vuole essere riconfermato con un voto plebiscitario. E i presupposti ci sono tutti.
Ma per il momento, più dei proclami, avevamo bisogno di ascoltare un sindaco “combattente”, come lo è Roberto Sciullo (Pescocostanzo). Come si ricorderà il sindaco, poche settimane fa, aveva invitato il consigliere di opposizione Di Benedetto a presentare una “Risoluzione” al consiglio regionale. Sentite cosa ci ha detto.
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