Roccaraso, è bufera sui Par-Fas. Di Padova annuncia il ricorso al Tar
“Ancora una volta devo prendere atto che il sindaco di Roccaraso ha a cuore solo il proprio ego e non certo gli interessi della comunità. Se così non fosse, se ne sarebbe guardato bene dall’approvare un progetto che decreterà in futuro la morte di Roccaraso, un paese che già sta vivendo una lenta agonia.
E il suo ego è talmente forte che l’unica cosa che gli interessa veramente è denigrare i suoi avversari politici, animato non dalla volontà di un aperto e costruttivo confronto, ma solo dal desiderio di schiacciare chiunque abbia idee diverse da quelle della maggioranza. Forse, attaccare un consigliere di minoranza aiuta il sindaco ad avere meno rimorsi di coscienza, a dormire sonni più tranquilli, ma non è prendendosela con me che cambierà o cancellerà le conseguenze di una decisione che la maggior parte della cittadinanza non condivide”.
Così, Denis Di Padova, capo dell’opposizione al comune di Roccaraso, replica al sindaco Francesco Di Donato sull’ultimo consiglio comunale, oggetto di eccezionale attenzione per tutto il comprensorio sangrino. Il consigliere di Pietransieri a TeleAesse puntualizza la posizione politica” Quello che non si condivide non sono gli impianti dell’Aremogna, come vorrebbe far credere, ma il collegamento funiviario da Castel di Sangro.
Progetto che continueremo a contestare in tutte le sedi, avendo già dato mandato legale ai nostri avvocati, affinché venga valutata la possibilità di un ricorso al Tar per chiedere l’annullamento della delibera di accordo di programma – Di Padova rincara la dose – Il sindaco e la sua maggioranza non si sono neppure accorti dell’ampia partecipazione alla seduta di consiglio comunale da parte dei cittadini, a dimostrazione di quanto l’argomento trattato fosse sentito da tutti.
Eppure, non ha avuto il coraggio di condividere con il paese questa decisione, consapevole del fatto che il parere comune sarebbe stato del tutto negativo. Io, fortunatamente, la penso in modo del tutto diverso da questa maggioranza – precisa Di Padova – ed è mio diritto esprimere le mie opinioni nelle forme e nei modi che ritengo opportuni, sebbene il loro intento sia sempre quello di calpestare e cancellare qualunque voce fuori dal coro.
Riguardo ai titoli altisonanti – il consigliere incalza – che se li tenga ben stretti perché solo l’unica cosa che gli resta; personalmente mi accontento di un trafiletto fatto di idee sensate rispetto ai suoi interventi del tutto poveri di contenuto. Un trafiletto che comunque, a quanto pare, ha colto nel segno”.
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