Calcio – Castel di Sangro Cep 1953, la dirigenza punta ai valori alti
“Un sogno chiamato Castel di Sangro”. Questo potrebbe essere lo slogan per ricostruire il calcio che conta nel comprensorio altosangrino, partendo proprio come la fenice che risorge dalle sue ceneri, dalla Castel di Sangro Cep 1953. Un progetto di azionariato popolare che punterà ad unire tutto il territorio senza dimenticare l’inclusione dei conterranei molisani.
“Vogliamo fare le cose per bene – dichiara il presidente Lorenzo Caruso – muovendoci a piccoli passi ma con l’idea chiara in testa su dove vogliamo arrivare. Non abbiamo la velleità di scalare immediatamente le categorie per raggiungere il nostro obiettivo, c’è la necessità che le cose avvengano con naturalezza e senza costrizioni, perché se si vuole raccogliere i frutti migliori bisogna aspettare che siano maturi”.
Analizzando la prima fase di calciomercato pare che la società sangrina voglia costruire le basi necessarie per essere competitiva nei prossimi anni sul palcoscenico calcistico molisano. Gli ultimi acquisti della società non lasciano dubbi a riguardo.
Oltre alla punta Manuel Giona Pennacchioni, inserito nella rosa la scorsa settimana, arrivano il portiere Romito Gabriel classe 98’, il difensore Di Tommaso Emidio classe 92’ e l’attaccante D’Amico Manlio classe 91’. L’arrivo di questi “amici” nella rosa, messa a disposizione di Mister Varallo, ha vivacizzato l’intero spogliatoio.
“I ragazzi del territorio sono la risorsa più preziosa che abbiamo – continua il presidente – la nostra missione è quella di farli crescere come uomini e come atleti ma il nostro obbligo morale è quello di proteggerli come nostri figli“.
Con questi presupposti la politica gestionale della società castellana ha individuato come primo proposito la tutela del patrimonio calcistico locale. “I ragazzi verranno sottoposti, prima dell’inizio del campionato, ad esami psicofisici specifici presso un centro abilitato (gli esami specifici variano dai 50/70 euro cadauno) perché la salute dei nostri ragazzi viene prima di ogni cosa. Quello che potrebbe sembrare un costo per noi deve diventare un investimento“.
“Da oggi – prosegue Caruso – inizieremo a distribuire le tessere del tifoso sostenitore per riavvicinare lo spettatore agli spalti dello stadio, in questo modo le persone potranno sentirsi parte integrante del progetto, riportando entusiasmo ed unione nel nostro comprensorio. Non dobbiamo cadere nell’errore di considerare il progetto Castel di Sangro calcio per i soli appartenenti ai confini comunali, il sogno Castel di Sangro abbracciò tantissime persone oltre i confini territoriali e da quel sogno dobbiamo ripartire tutti insieme.
Le nostre porte – conclude il presidente – sono aperte e le nostre mani sono tese proprio per stringerle a coloro che incontreremo lungo questo cammino, perché insieme possiamo creare grandi speranze per i nostri ragazzi“.
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.