Calcio dilettanti, ripresa del campionato o chiusura?
Il mondo del calcio sta attraversando una crisi mai vista. Non parliamo del calcio professionistico, ma di quello dilettantistico. La scelta sulla chiusura o sulla ripresa del campionato vede contrapporsi diverse filosofie. E cosi, oltre ai soliti problemi economici, si aggiungono sopratutto quelli organizzativi. Chi vive da vicino queste realtà sa bene che entrambi le soluzioni creerebbero precedenti tali da minare irrimediabilmente la ripartenza nei rettangoli di gioco.
E’ bene spiegare a quali difficoltà i club andrebbero incontro nel caso della ripresa dei campionati della Lega Nazionale Dilettanti. Parliamo in termini di soldoni. Ogni anno le associazioni sportive dilettantistiche riescono a pareggiare i costi di gestione grazie a piccole raccolte fondi nell’arco dei dodici mesi: contributi liberi, vendita di gadget, feste paesane, ingressi allo stadio ecc.
Con l’emergenza sanitaria in atto già si comprende quanto sia difficoltoso, se non impossibile, reperire gli introiti per la prossima stagione. Tenendo conto delle limitazioni previste negli stadi, l’assenza di feste e sagre popolari e – non ultimo – il portafoglio vuoto per la chiusura delle attività commerciali. Per chi non lo sapesse sono solo queste le fonti di sostentamento delle società dilettantistiche.
Altra nota dolente sarà l’adozione delle misure governative emanate sugli assembramenti per le trasferte. I calciatori, come è noto, per effettuare i viaggi, utilizzano sempre le autovetture proprie o quelle dei dirigenti. Per ammortizzare i costi delle trasferte superiori ai 100 km si è costretti ad utilizzare veicoli che ospitano al massimo 4 – 5 calciatori.
Questo fa comprendere – come in caso della limitazione dei passeggeri – si debbano utilizzare più veicoli sobbarcandosi costi insostenibili. Non dimentichiamoci, senza sminuire il problema, che molte società utilizzano delle strutture ricettive (spogliatoi) non idonee ed in alcuni casi al limite dell’utilizzo consentito, sanitariamente parlando. Solo una profonda riflessione ed il grande impegno della Lega possono garantire la salvezza delle piccole società: le vere fondamenta del calcio.
Quali soluzioni quindi da adottare per consentire la chiusura della stagione 2019/2020? Vi sono tre ipotesi.
- Utilizzare la classifica del girone di andata come parametro di riferimento per le promozioni e le retrocessioni, interrompendo il campionato immediatamente;
- Stabilire una data di ultimazione del campionato, entro il mese di Giugno/Luglio, cristallizzando la classifica nella quale il residuo delle partite non verranno disputate;
- Chiudere il campionato alla data attuale utilizzando la media punti per decretare promozioni e retrocessioni.
Altra riflessione da fare è sui contributi da erogare ai club di qualsiasi disciplina. La fragilità economica in cui versano la maggior parte delle società sportive imporrebbe da parte dello Stato degli interventi tali da consentire la prosecuzione delle attività, ovviamente, mettendo al primo posto la sicurezza.
Michele Di Franco
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