Castel di Sangro Basket: la bellezza di perdere con stile
Sì, avete letto bene. Perdere con stile è un’arte, e a Castel di Sangro, con la InMovimento, sembra che stiano coltivando questa nobile disciplina come si coltivano i germogli: con pazienza, cura e la certezza che, prima o poi, qualcosa di buono spunterà.
Anche in questa occasione, la Horizon Basket Abruzzo di Torrevecchia Teatina ci ha insegnato qualcosa: perdere non significa fallire, ma crescere. Risultato finale? 48 a 70. Ma il punteggio, diciamolo, è un dettaglio irrilevante, un numero su un tabellone luminoso che non brilla tanto quanto la passione dei ragazzi in campo.
Parliamo chiaro: lo sport non è solo questione di vittorie. Anzi, se fosse così, il calcio sarebbe il parente prossimo della lotteria: puoi vincere una partita con un rimpallo fortunato o con un rigore contestato, senza poter dimostrare di essere davvero il più forte. Ma il basket? Ah, il basket è tutta un’altra storia. Qui non c’è spazio per la fortuna: vince sempre il migliore, punto e basta. Ed è proprio in questa spietata meritocrazia che si cela il suo valore educativo.
La Horizon Basket Abruzzo, con tutta la sua esperienza, ha dettato legge al Palasport di Castel di Sangro. Ma, se guardiamo oltre il tabellone, c’è una vittoria più grande per i nostri ragazzi: la crescita. Certo, la partita è stata maschia – come si dice nei bar sportivi quando si vuole edulcorare il concetto di “botte da orbi” – ma la squadra ospite ha avuto la meglio con disciplina e gioco di squadra.
Tra i sangrini, però, una luce ha brillato più forte: quella di Verlingieri, appena 16 anni, che con 15 punti e una difesa da manuale si è guadagnato il titolo di MVP. Quando un giovane del vivaio si mette in mostra così, si intravede il futuro, ed è questo che conta.
Nota di colore, anzi, di incoraggiamento: è tornato al Palasport anche Matteo Maldarelli, reduce da un infortunio. A lui un caloroso “in bocca al lupo” per una pronta guarigione. Perché, diciamocelo, lo sport è fatto anche di ritorni, di seconde possibilità, e di storie da raccontare con un sorriso.
Alla fine, il basket è un maestro severo, ma giusto. Castel di Sangro sta imparando una lezione preziosa: perdere è solo un passo necessario verso il miglioramento. E chissà, un giorno, quando alzeremo le braccia al cielo per una vittoria tanto sudata quanto meritata, guarderemo indietro e ringrazieremo queste sconfitte. Perché, in fondo, anche perdere può essere una vittoria.
Michele Di Franco
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