La cicogna insiste ancora su Sulmona
Sono passati circa quindici anni da quando un bravo giornalista mi disse che il bene non fa notizia. E in parte é vero. Il bene non fa notizia fin tanto che non va controcorrente. Se sasso batte forbice e forbice batte carta e tutti ne parlano, non vedo perché tacere se é forbice a battere sasso.
Qualcosa c’è da dire. Il bene fa notizia. Eccome. Parliamo di un bimbo arrivato in un afoso pomeriggio di luglio. É nato a Sulmona. Si, a Sulmona e a sentire il racconto commosso della mamma, i medici sono stati bravissimi. Il bimbo é nato in quel reparto che non ha i numeri, che andrebbe soppresso, cancellato, resettato. E contro queste operazioni di mera matematica si sono mossi tutti, proprio tutti, compreso il popolo in protesta che ha ottenuto distillati di palliativi con rinvii e rimandi su quel che pare essere un destino segnato da altri per il punto nascita di Sulmona.
Il piccolo nato domenica andrà a incrementare la popolazione di Civitella Alfedena, un altro microcosmo, uno dei tanti delle aree interne che esiste e resiste. Il paese da cui i genitori sono partiti domenica mattina per consentire al loro piccolo di nascere in sicurezza e serenità. Non sono genitori che protestano e fanno storie, se c’è da andare si va. E sono andati, a Sulmona. Per far nascere il loro bambino. Intorno a loro familiari e amici, aria di festa, di conforto alla mamma ovviamene provata. Ma festa. Tanta festa che ha esorcizzato, anche solo per un giorno, la freddezza della matematica. Tanta festa invisibile alla miopia governativa che vorrebbe il nulla cosmico dove la vita bussa e apre la porta senza chiedere permesso.
Forbice batte sasso.
Loretta Montenero
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