Pescasseroli: aspettando la cumbia che cambia
Io me la ricordo quella campagna elettorale del 2012. Era l’anno di Adriano Celentano con quella bella canzone, “La cumbia di chi cambia”, il ritornello “se c’è qualcuno che ha ancora voglia di ballare, si faccia avanti si faccia avanti…” faceva da sottofondo ai comizi del gruppo “Pescasseroli che vorrei” risultato poi vincitore alle urne. Una bella canzone con un testo intenso, scritto da un ispiratissimo Jovanotti. In quel periodo ricordo che riuscii ad attirarmi le antipatie di molti e pure qualche insulto perché io, scettica verso chi promette cambiamenti radicali dalla sera alla mattina, non ho mai risparmiato le mie perplessità e il tempo, a dire il vero, è stato galantuomo.
Per questa maggioranza credo che il fattore tempo possa essere considerato il vero termometro dell’attività amministrativa. Dal quel maggio 2012 sono passati 4 anni, tanti quanti ne hanno avuti a disposizione l’azione delle intemperie sui resti della palestra comunale scampati alle fiamme divampate nel mese di marzo di quello stesso anno. Io me lo ricordo quell’incendio, le facce tristi, la voglia di reagire. Dopo 4 anni, ieri, agosto 2016, sui resti della palestra comunale è stato effettuato il sopralluogo “ATP”, accertamento tecnico preventivo dei danni causati da quell’incidente, un procedimento cautelare che serve quasi a “congelare” le cause tecniche oggettive che hanno determinato un danno. Congelare dopo 4 anni.
Ma per un tic tac che va lento ce n’è uno che fila come il vento. Parliamo della seduta del consiglio comunale che si è svolta il 30 luglio scorso. In 7 minuti è stato discusso e deliberato l’ordine del giorno, tant’è che all’arrivo dei consiglieri di minoranza era già tutto finito con buona pace di Carmelo Giura e Gloriana La Cesa che si sono persi la sacralità del passaggio di consegne della fascia del vice sindaco da Stefania Tudini a Valentina Morisi. È cambiata la cumbia insomma, al ritmo di quella bella canzone che, è bene ricordare, è contenuta in un album dal titolo “Facciamo finta che sia vero” che l’autore, Celentano, in un’intervista al Tg1 definì “un grido di rabbia. Che si propone di interpretare la rabbia di tutti i cittadini”.
Io me la ricordo quella campagna elettorale del 2012. Era l’anno di Adriano Celentano con quella bella canzone…
Loretta Montenero
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