Angelo De Nicola, presentazione letteraria “Dante, Silone e la Perdonanza” One Group Edizione
“Dante, Silone e la Perdonanza” è il nuovo libro dello scrittore e giornalista, Angelo De Nicola, che è stato presentato Domenica 8 Agosto, alle ore 18, nel Convento della Maddalena a Castel di Sangro.
Un appuntamento letterario che celebra la Perdonanza Celestiniana, così come il settecentenario della morte del Sommo poeta, Dante Alighieri e i 120 anni della nascita dello scrittore, Ignazio Silone.
Tanti i misteri e le ricerche storiche che conducono alla città dell’Aquila e che convergono con il Terzo Canto dell’Inferno, sul “gran rifiuto”, con l’interrogativo sulla presunta identità di Celestino V, collocato da Dante Alighieri, nella schiera degli ignavi.
Brillante l’esposizione del giornalista e scrittore, Angelo De Nicola, che nel suo libro, onora i 120 anni della nascita di Ignazio Silone. E la sua opera, “L’avventura di un povero cristiano“, il cui protagonista è proprio Papa Celestino V, attribuendo a Silone, il contributo di aver portato la Perdonanza Celestiniana, a una visione più moderna.
Interessanti e di alto livello gli interventi dell’assessore alle Politiche sociali e assistenziali e docente Raffaella Dell’Erede “Castel di Sangro non avrebbe potuto celebrare i 700 anni dalla morte di Dante in modo migliore. Un libro, quello di Angelo de Nicola che rapisce, coinvolge, ispira.
Attraverso ricostruzioni stringenti dal punto di vista filologico, storico, documentale, la leggenda si fa storia e la letteratura si trasforma in emozione. Partendo dalla famosa terzina dantesca del “gran rifiuto” viene ricostruita la figura di Celestino V in una luce nuova e convincente.
Celestino rinunciò, non rifiutò: altri lo fecero subito dopo di lui. Se ne dà conto. Un eroe, un saggio, una scelta decisiva che mai avrebbe potuto trovare collocazione nella schiera degli ignavi che mai decisero e mai presero parte alcuna nella loro vita. Ignazio Silone, appassionato studioso di papa Celestino V, delinea una figura forte e decisa del “più abruzzese di tutti i santi” nella sua commovente ultima opera: Avventura d’un povero cristiano.
Dante, Celestino, Silone, allontanati in vita e misconosciuti, gli ultimi due, in morte. Celestino per una troppo facile attribuzione; Silone (candidato a 10 nobel per la letteratura e tradotto in 38 lingue) per aver rifiutato di piegarsi ai potenti, ai partiti e agli intellettuali quando diventano casta. Un libro appassionato, coraggioso, ingegnoso che dovrebbe muovere alla ricerca di una verità troppo spesso travisata dalla cultura dominante che non ama la libertà delle anime e l’indipendenza di pensiero“.
Il settecentenario della morte di Dante Alighieri, la Perdonanza Celestiniana, iscritta nel 2019 dall’Unesco nella lista del “Patrimonio Immateriale dell’Umanità”, e Dante Alighieri che potrebbe avere assistito in prima persona all’incoronazione di Celestino V nella Basilica di S. Maria di Collemaggio. Splendide le performance di Claudio D’Amico e Lorena Mancini.
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