Castel di Sangro, focus sui problemi della sanità in Alto Sangro: solo 3 sindaci presenti all’assemblea pubblica
Le associazioni locali chiamano all’appello i cittadini e gli amministratori per discutere l’emergenza sanitaria. Com’è noto la sanità è una faccenda che riguarda tutti senza eccezione per le persone che vivono sul territorio dell’Alto Sangro stabilmente o in maniera occasionale. Malgrado la rilevanza dell’argomento la riunione convocata su iniziativa dell’associazione AmoRosa e delle altre organizzazioni appartenenti al volontariato cittadino non ha suscitato l’interesse degli amministratori locali i quali non hanno presenziato all’incontro e in sala si sono visti soltanto alcuni sindaci dei comuni vicini.
Dopo un’introduzione da parte della professoressa Raffaella Dell’Erede, presidente di AmoRosa hanno preso la parola Domenico Caruso e Roberto Uzzeo in rappresentanza, rispettivamente delle associazioni VAS ed AVIS, i quali hanno sottolineato l’importanza delle donazioni e del problema legato alla paventata soppressione del punto di raccolta del sangue dal momento che per la stessa commissione che ne autorizzò l’apertura, oggi, i locali all’interno del nosocomio cittadino, non rispetterebbe più gli standard necessari.
Entrambi hanno ribadito il loro impegno per scongiurarne la chiusura ed evitare dei disagi agli oltre duecento donatori che frequentano il centro trasfusionale del capoluogo sangrino. Dopo il loro intervento il microfono è passato all’avvocato Roberto Sciullo, sindaco di Pescocostanzo, il quale ha messo in evidenza una criticità che riguarda l’intero comprensorio, come spiega nella dichiarazione da lui rilasciata, sprovvisto di guardie mediche. Un problema che soprattutto nel periodo turistico è particolarmente avvertito.
Anche Francesco Di Donato, primo cittadino di Roccaraso, ha voluto far sentire la sua voce e da sportivo ha preso in prestito una metafora per lanciare agli amministratori, non soltanto a quelli presenti in sala, una proposta, sottolineando l’importanza di “fare squadra” tra tutti i rappresentanti delle istituzioni e della società civile a prescindere dalle idee politiche e dal campanile di appartenenza. Concetto enfatizzato anche da Domenico Neri, ex sindaco di Pescasseroli, in rappresentanza del sindacato Pensionati della CGIL, il quale ha utilizzato il sangue di cui si era parlato prima del suo intervento usandolo come slogan e annunciare così un “patto di sangue” tra le forze territoriali al fine di poter fronteggiare i problemi della zona.
Un’idea che è piaciuta anche a Massimo Scura, presente nella doppia veste di sindaco di Alfedena e in qualità di esperto di organizzazione dei servizi sanitari. A quest’ultimo è stata affidata la chiusura dei lavori affinché condividesse con il pubblico, che si è mostrato molto interessato e partecipe, le sue idee di programma in merito alle cose da farsi per risolvere alcune problematiche inerenti la sanità locale.
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Piergiorgio Rocci
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