Grazie al Maresciallo dei Carabinieri Loreto di Loreto durante l’ultimo week end ho avuto modo di condividere un’uscita in bicicletta con alcuni rappresentanti del mondo paralimpico, tra cui Pietro Trozzi. In nostra compagnia c’era  il pluripremiato, nonché ex campione del mondo, Carlo Calcagni, Colonnello del ruolo d’onore dell’esercito italiano.

Quest’ultimo, nonostante il suo fisico sia stato minato dalle nano particelle di metalli pesanti che si sono formate in seguito all’esplosione di ordigni devastanti, è noto alle cronache nazionali per via della sua straordinaria forza di volontà. Infatti, a causa dell’esposizione all’uranio impoverito durante il soggiorno nella ex Jugoslavia, martoriata da una lunga guerra, l’ufficiale ha contratto una malattia inguaribile che lo costringe a sottoporsi ad estenuanti terapie e a frequenti viaggi in Inghilterra per potersi curare.

Carlo, però, che già era conosciuto nel mondo del ciclismo amatoriale, per i suoi successi tra i normodotati, non si è dato per vinto e ha continuato la sua attività sportiva tra i disabili vincendo sia in Italia che all’estero. Grazie alla sua determinazione è diventato un caso di studio per molti scienziati, i quali ritengono che già il fatto che sia  vivo rappresenta un miracolo. Anche i media si sono occupati di lui invitandolo in diverse trasmissioni andate in onda sulle prime reti RAI.

Il regista Michelangelo Gratton, colpito profondamente da questa storia, ne ha voluto realizzare un docufilm intitolato “Io sono il Colonnello” in cui Carlo racconta  la propria esperienza con la speranza che serva da esempio  per coloro ai quali un destino avverso ha cambiato il corso della vita, ma non gli è concesso arrendersi. L’intervista è stata realizzata sabato 10 agosto, il giorno antecedente alla sua partecipazione a Lioni (Av), protagonista di un’iniziativa benefica.

Guarda il Video

Piergiorgio Rocci