Elena Lombardi esordice su TeleAesse con la rubrica ‘Note d’argento’
Il piccolo principe di Antoine De Saint-Exupéry. Un’incidente aereo nel deserto del Sahara, un pilota in difficoltà e l’incontro con un bambino dai capelli dorati e lo sguardo molto serio che gli si avvicina chiedendogli di disegnare una pecora. Inizia così la conoscenza del piccolo principe, caduto sulla Terra un anno prima. Lui è un bambino che ama i tramonti e vive su una stella chiamata l’asteroide B 612. È un bambino che arrossisce invece di rispondere. È un bambino che conosce “la solitudine delle rose”, che è in grado di addomesticare e creare legami. È un bambino che guarda e cerca con il cuore perché gli occhi sono ciechi e ingannevoli. È un bambino che si prende cura della sua rosa perché ne è responsabile e arriva dritto al cuore con la sua disarmante sincerità. È un bambino che parla con tutti senza pregiudizi, che dialoga con la volpe, il re, l’ubriacone, il vanitoso. È curioso ma vede aldilà delle cose perché “l’essenziale è invisibile agli occhi”. I grandi sono noiosi per lui e soli.
A loro le cose bisogna spiegarle. Amano le cifre e vogliono sempre essere re per qualcuno. I grandi non sono mai contenti, non hanno più tempo per conoscere nulla, non hanno amici e mancano d’immaginazione. Non cercano altro che lodi e spiegazioni. Al piccolo principe invece interessa più sapere perché i fiori fabbricano le spine. Con il suo racconto, riuscirà a restituirgli il suo “io bambino”, riuscirà a fargli apprezzare di nuovo il mondo, com’è magica l’acqua nata dalla marcia delle stelle, dal canto della carrucola e dallo sforzo delle sue braccia.
Avevo letto da bambina questo libro ma non lo avevo compreso appieno. Ho dovuto rileggerlo da grande per ritrovare la bambina curiosa che è in me. La trovo un’opera geniale e brillante nella sua semplicità. Non per questo ha venduto milioni di copie, arrivando anche sullo schermo del cinema. Lo consiglio a tutti, soprattutto a quei grandi che vogliono cercare con il cuore.
È questo l’augurio che faccio con la rubrica Note d’argento. È questo l’augurio che voglio fare ai miei lettori con questo articolo: ricominciare ad apprezzare il silenzio, essere pazienti e in grado di creare legami, vedere aldilà delle cose, osservare il mondo attraverso gli occhi di un bambino, esigere da ciascuno quello che ognuno può dare e infine ma non meno importante, avere dei riti. È quello che fa un giorno diverso dagli altri.
Elena Lombardi
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