Gabriele Gravina Castel di Sangro, un pezzo di storia è riaffiorata nei ricordi del pubblico
Piazza Plebiscito a Castel di Sangro, ancora una volta, si è trasformata in teatro di serate celebrative ed indimenticabili. Indelebili come i tuffi dentro la fontana per festeggiare le promozioni dei campionati del Castel di Sangro.
Ieri sera un pezzo di quella storia è riaffiorata nei ricordi del pubblico presente e quello collegato da casa su Rete8, mentre scorrevano le immagini sul maxischermo allestito per celebrare Gabriele Gravina 25 anni dopo la conquista della serie B, ma soprattutto dopo aver trionfato con la Nazionale il Campionato Europeo.
Leopoldo Gasbarro detta i ritmi dell’intervista con maestria aprendo i collegamenti con gli ospiti invitati in diretta a Castel di Sangro. Volti “leggendari” per i tifosi giallorossi che hanno incontrato, a distanza di oltre un ventennio, gli eroi della cavalcata del Castel di Sangro in Serie B. Alcuni ingrassati, altri invecchiati ma sempre incantevoli e iconici.
Sono stati in tanti a voler inviare al “Pres” un messaggio di saluto e di stima. Gravina è l’uomo del destino, l’uomo che nonostante l’avanzare degli anni continua a correre, e lo fa con la consapevolezza di poterlo fare grazie al supporto morale e lavorativo dei suoi figli, Francesco e Leonardo, senza i quali non avrebbe potuto dedicare tutte le energie per quello che era il sogno delle “notti magiche” trasformandolo in realtà.
Osvaldo Jaconi, il capitano Davide Cei e tanti altri non hanno voluto rinunciare a questo importante momento per salutare il Presidente Gravina.
Non solo le vecchie glorie castellane, ma anche il “nipote” Florenzi che scherzosamente si accucciola tra le ginocchia del “Pres” chiamandolo nonno. I falchi dell’area di rigore, “tiraggiro” Lorenzo Insigne, Ciro Immobile e il pilastro “mangia spaghetti” Leonardo Bonucci.
Il Sindaco Angelo Caruso sul palco è elettrizzato, la sua emozione è di quella che non si riesce a nascondere. Sul palco anche l’assessore regionale allo sport Guido Quintino Liris. I due amministratori per omaggiare il Presidente hanno scelto due oggetti del proprio territorio, un manufatto di arte orafa per Caruso e il guerriero di Capestrano per Liris.
Una serata stupenda per qualità e contributi umani che rafforzano la dedizione di un uomo che, insieme al CT Roberto Mancini ed i suoi collaboratori, hanno fatto innamorare nuovamente l’Italia del calcio.
Tutti in modo unanime chiedono un nuovo sogno a Gabriele Gravina, ma per quello dobbiamo aspettare e continuare a lavorare ancora un paio di anni.
Michele di Franco
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