I passionisti a Castel di Sangro, chi sono e cosa fanno
In questi giorni i “passionisti” girano per le abitazioni di Castel di Sangro per divulgare la parola di Dio. La Congregazione della Passione di Gesù Cristo, è un istituto religioso internazionale di diritto pontificio fondato nel 1720. Il promotore di questa iniziativa ecclesiastica è stato Don Domenico Franceschelli per consentire a tutti i cittadini del capoluogo sangrino di essere guidati alla vita e alla pienezza della vocazione cristiana.
I suoi membri, detti comunemente “passionisti”, (sacerdoti, fratelli, monache, suore e laici) fanno voto di propagare e proclamare l’amore di Dio per il mondo rivelato attraverso la Passione di Gesù Cristo da quasi 3 secoli, continuando a portare ancora oggi un messaggio di compassione e di speranza in 61 paesi nel mondo.
I passionisti si dedicano, come ministero loro proprio, alla predicazione dei ritiri e delle missioni popolari. Sono presenti nelle missioni estere. Collaborano alla pastorale parrocchiale; possono avere parrocchie e santuari propri. Oltre ai tre voti di povertà, obbedienza e castità, comuni a tutti i religiosi, emettono quello di propagare la devozione alla Passione di Gesù.
Il tradizionale abito dei passionisti è costituito da tonaca nera (in origine in panno grosso di lana, oggi anche in altra stoffa), in segno di lutto per la Passione e morte di Gesù e cintura in cuoio o stoffa; sul lato sinistro della tonaca, all’altezza del petto, portano un distintivo con il nome di Cristo e il titolo della sua Passione (Jesu XPI Passio) inciso a lettere bianche su un cuore sormontato da una piccola croce bianca, e con i tre chiodi in basso; le regole del 1775 imponevano di indossare ai piedi sandali senza calze, se non in caso di malattia. Nelle costituzioni del 1984 nulla è prescritto riguardo alle calzature. Nella vita quotidiana possono uniformarsi alle usanze del clero secolare locale.
Michele di Franco
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