Intervista – Pasetta-Garibaldi in the world: “Tre miliardi di persone mi hanno visto in tv”
E’ lui l’uomo simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Pasetta-Garibaldi, il suo soprannome conosciuto ovunque, conquistato con la sua somiglianza all’eroe dei due mondi. Tommaso D’Amico è l’estroso titolare del camping “La Genziana ” di Barrea.
Arzillo come sempre, a 77 anni suonati, vanta il primato personale di essere andato in onda sulle emittenti televisive di tutto il mondo: “Tre miliardi di persone mi hanno visto in tv”, commenta soddisfatto. Non c’è giro d’Italia dove non abbia presenziato. Per lui è un obbligo salutare la carovana dei ciclisti, caturando l’attenzione di tutti, vestito di rosso, come Garibaldi. Grande appassionato dell’escursionismo in montagna: ha girato in lungo ed il largo tutte le vette abruzzesi. Da più giovane si è spinto fino in Pakistan per raggiungere il campo base del K2.
Segue con grande interesse i campionati di sci di ogni livello. E’ qui che dice di aver conosciuto una giapponesina, grazie al suo amico Alberto Tomba. Era un’alta dirigente della Yamaha – dice nell’intervista – che qualche tempo dopo ha fatto fabbricare negli stabilimenti nipponici il motorino “Pasetta“, un 50 di cilindrata commercializzato soprattutto in Europa.
Riviste internazionali, specializzate sul turismo, gli hanno dedicato pagine intere, raccontando la sua storia. Pasetta si vanta di essere il nipote dell’ultimo luparo del Parco d’Abruzzo. “Mio nonno – ha detto nell’intervista – campava uccidendo i lupi, perchè in quei tempi la legge prevedeva un premio a chi li abbattesse; io invece li tutelo perchè oggi, grazie a loro, i turisti vengono da queste parti ad osservarli”.
Impossibile raccontare la vita intensa di quest’uomo che da giovane era emigrato negli Stati Uniti. “La nostalgia mi ha fatto tornare tra i miei monti”. L’esperienza però gli è servita ad imparare la lingua inglese, tant’è che il suo camping è la meta preferita dei turisti di oltre confine. I visitatori rimangono colpiti dalla sua simpatia e dalla vasta conoscenza del territorio abruzzese. Uno scultore tedesco gli ha persino regalato una statua in legno che conserva gelosamente all’esterno del camping.”Ne ha realizzate solo tre: una per me, una per la Merker e un’altra a Schmidt”.
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