La nuova PAC 2023-2027 per gli agricoltori, a Castel di Sangro il dibattito con la Coldiretti
Dal 1° gennaio 2023 è entrata in vigore la nuova PAC 2023-2027 che prevede delle regole diverse per gli agricoltori, decisamente più restrittive per alcune tipologie di allevatori ed altre particolarmente rafforzate mirate al benessere degli animali.
In base al nuovo “paniere” di ripartizione sono stati introdotti, al posto del vecchio “greening“, gli “eco schemi” i quali hanno ristretto le categorie beneficiarie di contributi ma hanno incrementato le elargizioni verso le buone pratiche di gestione soprattutto in campo ambientale.
La nuova Politica Agricola Comune deve essere conosciuta nei dettagli per migliorare il benessere degli animali ma anche per tutelare l’ambiente come spiegato dal Direttore Coldiretti L’Aquila Domenico Roselli.
La descrizione delle nuove regole e dei relativi premi sul Programma di Sviluppo Rurale, sarà svolto in sinergia tra i tecnici del Centro Assistenza Agricola di Confagricoltura L’Aquila e i Veterinari del Servizio Veterinario della ASL 1 Avezzano Sulmona L’Aquila.
All’incontro hanno preso parte il vice presidente di Coldiretti L’Aquila Fabio Cianfaglione, il presidente della Sezione di Castel di Sangro Federico Varallo, il presidente della Sezione di Pescasseroli Mario Colabrese, il presidente della Provincia dell’Aquila e sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso, il presidente dell’associazione allevatori Pietropaolo Martinelli e il direttore del Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise Luciano Sammarone.
Il dibattito si è poi incentrato sulle difficoltà e sulle possibili soluzioni alle problematiche che attanagliano il settore zootecnico, sulle criticità della riforma e sui nuovi bandi di sviluppo rurale. La situazione sta diventando sempre più drammatica, il caro energia e l’innalzamento dei costi di produzione hanno colpito duramente gli allevatori. Si stima che circa un’attività su dieci è costretta a chiudere a causa di costi divenuti non più sostenibili.
A margine dell’incontro il presidente Angelo Caruso ha dichiarato: “C’è la forte esigenza di sviluppare un efficace sistema di supporto per queste attività. Lo spopolamento delle aree rurali è una delle piaghe più attuali, in ogni modo dobbiamo cercare fornire aiuti economici a chi è da sempre custode delle tipicità della nostra terra. Non si tratta solo di una questione economica ma sono in gioco usi, costumi e tradizioni che da sempre hanno caratterizzato la nostra cultura”.
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