La Pentecoste e le lingue di fuoco sulle teste degli uomini
Nel suo discorso di commiato Gesù ai discepoli rattristati comunica che se lo amano, osservano i comandamenti del suo amore. Egli, nostro avvocato, intercede per noi presso il Padre e ci dona un altro Consolatore, lo Spirito Santo – Spirito di Verità e di Amore – perché rimanga con noi per sempre per guidarci ed ammaestrarci.
Osservando la parola di Gesù, che è la Parola del Padre, diventiamo dimora della SS.ma Trinità. Partecipiamo con fede a questa Eucaristia, evento pentecostale, in cui continua ad esserci donato lo Spirito Santo, che ci apre alla conoscenza di tutta la verità.
Dagli Atti degli Apostoli:
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
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