Le nozze a Cana, il miracolo di Gesù che tramuta l’acqua in vino
Gesù opera a Cana di Galilea il primo miracolo: cambia l’acqua in vino. È gioia per quegli sposi e anche per noi motivo di stimare il matrimonio cristiano, l’unione dell’uomo e della donna elevata a sacramento, nonostante le difficoltà del momento attuale a testimoniarlo.
Isaia vuole incoraggiare il popolo che torna dalla deportazione in Babilonia, provato e sconvolto, cantando una festa di nozze in cui Gerusalemme, che personifica tutta la nazione, è sposata da Dio. Sion, il monte su cui sorge la città santa, brillerà come una stella.
Non ci sarà più abbandono e devastazione: «Tu sarai chiamata mio compiacimento» sussurra Dio alla sua gente. L’immagine nuziale è continuamente usata dai profeti per illustrare l’amore esclusivo e fedele di Dio per il suo popolo.
Nel Vangelo di Giovanni è proprio durante una festa nuziale che il Signore opera il suo primo segno. Invitato a Cana con la Madre, tramuta una necessità, la mancanza del vino, in una manifestazione della sua gloria. Le nozze vagheggiate dai profeti si stanno realizzando: il vino, che il Signore dona, prefigura la sua stessa vita che ci verrà offerta sulla croce quando la sua «ora» sarà finalmente giunta. È lui la fonte della gioia, il senso della nostra esistenza.
E la Madre, che compare sia qui che sotto la croce, collega fra loro i due eventi che annunciano le nozze di Gesù Cristo con la sua Chiesa.
Dal Vangelo secondo Giovanni:
Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le giare»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.