Ospedale Castel di Sangro, Michela D’Amico tenta la difesa impossibile (Intervista)
Arringa difensiva di Michela D’Amico. Scopo: giustificare la scelta del vertice dell’ASL 1 Avezzano L’Aquila – Sulmona di chudere temporaneamente – si spera – l’attività operativa del reparto di chirurgia dell’ospedale di Castel di Sangro. Il motivo ufficiale pare che sia per la carenza dei medici. Va precisato però che nel capoluogo abruzzese prestano servizio due sanitari originari di Castel di Sangro.
La presidente del Consiglio Comunale – funzionaria dell’Azienda Sanitaria a L’Aquila – intervistata da TeleAesse, dimostra piena padronanza sull’argomento. Il sindaco Caruso invece preferisce i network degli “amici”.
Sia chiaro: scelta più che legittima.
Tra le pieghe dell’intervista si intuiscono i “mal di pancia” oramai evidenti all’interno della “maggioranza” consiliare. Mentre sulla carta stampata il primo cittadino di Castel di Sangro annuncia la denuncia alla Procura della Repubblica “per interruzione di pubblico servizio“, a TeleAesse la “sua” presidente del consiglio comunale prende la distanze da questo modus operandi.
Tutto questo mentre è in corso il comitato ristretto dei sindaci della provincia dell’Aquila, dove insieme al direttore generale Tordera, si tenta di salvare il salvabile. Ma per “Re” Caruso i tempi di D’Alfonso sono belli che andati: adesso non resta che giocare la carta del neo governatore Marsilio. Riscoprendosi strenuo difensore del centrodestra. Dimenticavamo: tra poco più di un anno si ritorna alle urne.
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