Ricostruzione L’Aquila, il Presidente Conte accelera sui fondi post sisma
Mantenere alto il focus sulla ricostruzione post sisma, stabilizzazione dei precari e continuare nell’opera di implementazione delle risorse economiche e strutturali in tutta l’area del cratere.
Un quadro quanto mai chiaro è emerso nella videoconferenza di questa mattina tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il Presidente della Provincia di L’Aquila, Angelo Caruso, i sindaci del cratere e le massime autorità politiche ed amministrative, chiamate a fare il punto sulla situazione.
Tra quanto è emerso, spicca in evidenza come ampiamente esposto da parte del Presidente Conte, il dispiego di un ulteriore fondo a sostegno di circa tre miliardi di euro, nell’ottica di velocizzare il completamento della ricostruzione, denari che, aggiunti a quanti sin qui versati dallo stato nel corso di tutte e sei le legislature succedutesi dal 2009 ad oggi, rendono, come affermato dal Prefetto di L’Aquila Cinzia Torraco, l’area del cratere e L’Aquila in particolar modo il più importante cantiere edile d’Europa.
Non solo di ricostruzione si è dibattuto ma anche di stabilizzazione dei tanti precari impegnati in questi anni, problema che parrebbe oramai essere in via di definizione a seguito dell’approvazione del Decreto Agosto.
Di adeguamento delle risorse umane si è occupato anche il Presidente della Provincia di L’Aquila, Angelo Caruso che ha rimarcato nella fattispecie l’importanza di un riequilibrio del personale all’interno del contesto provinciale visto il depotenziamento di circa un terzo accorso in questi anni.
Al Presidente del Consiglio Conte, Angelo Caruso ha poi rivolto un invito nel trovare strumenti atti alla semplificazione soprattutto in materia di scuole e monumenti di pregio, non dimenticando di rimarcare quanto la provincia aquilana, così come tutto il comparto regionale pur vedendo incrementati i numeri in tema di presenze turistiche ha bisogno di ulteriori investimenti anche nell’ottica di evitare, attraverso nuovi canali lavorativi l’endemico problema dello spopolamento.
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