Sirena di mezzogiorno a Castel di Sangro, Salvatore Orsini svela la storia e la funzione
Castel di Sangro – Ogni giorno, nei pressi del Museo Aufidenate e del Parco Avventura vicino al fiume Sangro, vi sarà capitato di ascoltare un suono d’allarme che riecheggia nell’aria per circa trenta secondi; si tratta di una sirena di mezzogiorno, simbolo del passato, che è tornata a risuonare da circa 2 anni grazie alla passione e all’ingegno di Salvatore Orsini, un giovane restauratore e amante delle antichità.
Un Ritorno al Passato
La sirena, un tempo utilizzata come segnale per il cambio turno e pausa pranzo, oltre che come allarme antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata ritrovata in uno scantinato appartenuto al nonno di Salvatore, l’omonimo Salvatore Orsini, figura di rilievo nella comunità di Castel di Sangro.
Mossa da un desiderio profondo di preservare la memoria storica, il giovane restauratore ha deciso di riportare in vita questo pezzo di storia, ridando voce a un oggetto che rappresenta il passato della cittadina.
Il Restauro della Sirena
Salvatore Orsini, dopo aver scoperto la sirena, ha avviato un processo di restauro meticoloso. Ha contattato la casa produttrice per comprendere a fondo il funzionamento dell’oggetto e ha proceduto a depotenziarlo per garantire il rispetto delle normative acustiche moderne. Ora, il suono emesso rispetta i limiti di decibel consentiti, rendendolo perfettamente integrato nell’ambiente urbano contemporaneo.
Il progetto ha ottenuto il pieno sostegno del sindaco Angelo Caruso, che ha autorizzato la re-installazione della sirena. Il primo cittadino ha riconosciuto il valore culturale e storico dell’iniziativa, sottolineando quanto sia importante mantenere vivo il ricordo di oggetti che hanno segnato la storia della comunità.
Un Gesto di Amore per la Memoria Storica
Salvatore Orsini non nasconde la sua emozione nel vedere il progetto realizzato. “Ringrazio di cuore il Sindaco Angelo Caruso per aver permesso a questa sirena di tornare a far parte della vita quotidiana di Castel di Sangro. Questo gesto ha un valore inestimabile per preservare la memoria storica della nostra cittadina,” afferma il giovane.
Salvatore ha voluto dedicare questo progetto al suo amato nonno, recentemente scomparso. “Mio nonno, Salvatore Orsini, è stato un uomo che ha dato tanto a questa città come cittadino e come politico. Restituire alla comunità questa sirena è il mio modo di onorare la sua memoria e il suo amore per Castel di Sangro.“
Un Suono che Parla di Storia
Oggi, la sirena che risuona a mezzogiorno è diventata l’icona della zona. Oltre ad essere un richiamo sonoro, è stato apprezzato dai residenti quale vero e proprio ponte con il passato. Per i cittadini e i visitatori, rappresenta un’occasione per riflettere sulla storia della comunità e sul significato degli oggetti che, pur appartenendo a un’altra epoca, continuano a raccontare storie.
Conclusione
Con la sua passione per il restauro, Salvatore Orsini ha dimostrato che anche i piccoli gesti possono avere un grande impatto culturale. La sirena di mezzogiorno è un simbolo di memoria e di appartenenza che unisce generazioni, ricordando a tutti l’importanza di preservare il passato per costruire il futuro.
Michele Di Franco
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