Tilt della sanità sangrina, AmoRosa convoca assemblea a Castel di Sangro
La funzionalità dell’ospedale di Castel di Sangro si sta riducendo lentamente. A dimostrarlo sono le gravi criticità in cui versa, denunciate nel corso dell’incontro tematico sulla sanità in Alto Sangro, voluto ed organizzato dalla presidente dell’Associazione ‘AmoRosa’ Raffaella Dell’Erede; finalizzato ad ascoltare e proporre iniziative concrete, pur di salvare il presidio e la medicina territoriale dalla paralisi.
Venerdì scorso, nella sala consiliare dell’ex comunità montana, gremita all’inverosimile dagli esponenti dell’associazionismo comprensoriale, insieme a tanti cittadini hanno preso la parola gli operatori che lavorano quotidianamente dentro alla struttura sanitaria. Gli stessi hanno evidenziato, davanti alla platea, i problemi funzionali e strutturali, vissuti da dentro, riscontrabili ogni giorno dall’utenza.
Presenti anche i medici in pensione Carlo Fiocca e Angelo Di Sandro che per tanti anni hanno prestato servizio nel nosocomio, e che non si sono sottratti a fornire preziosi contributi di pensiero.
Scongiurata sul nascere la chiusura del reparto di chirurgia (di cui vi abbiamo parlato), e in attesa che giunga un altro chirurgo a rinforzare l’unità operativa, la situazione non si è affatto risolta come si vuol far credere. Per non parlare dell’ortopedia, retta da specialisti di prim’ordine, costretti a incrociare le braccia davanti ai pazienti con fratture, o bisognevoli di protesi bianche, perchè l’azienda ha dato disposizioni che questi interventi siano eseguiti all’ospedale di Sulmona. E che dire del Pronto Soccorso, retto 24 h su 24 soltanto da 2 medici, anzichè dagli otto previsti dall’organico?
Lamentele rappresentate mille volte al manager Rinaldo Tordera che, il prossimo mese di marzo, a meno di un prolungamento del mandato, concluderà l’esperienza al vertice dell’Asl 1 Avezzano – L’Aquila – Sulmona.
Il Sindaco, Angelo Caruso, intervenuto all’incontro, ha annunciato forme estreme di protesta, qualora necessario, pensate: “Al punto di sacrificare la vita pur di salvare l’ospedale“, ha detto testualmente. Fino a confidare le sue ansie notturne: “A volte non riesco a dormire a causa di questo pensiero costante“.
Dunque i problemi emersi attraverso il confronto con gli addetti ai lavori – fra questi Domenico Caruso (Tribunale del Malato), al quale il sindaco ha riconosciuto l’impegno “storico” a favore della sanità locale – saranno discussi nel corso di una seduta fissata ad Avezzano con i vertici dell’Asl1, mercoledì prossimo, ha riferito il primo cittadino. Rassicurazioni già sentite in tante altre occasioni.
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