I consigli del legale: come difendersi dal bullismo
La parola bullismo deriva dal termine inglese “bullying”, e la sua traduzione letterale indica un comportamento consistente in atti di aggressione eseguiti in modo persistente e organizzato, ai danni di uno o più soggetti che non hanno la possibilità di difendersi in quanto relegati ai ranghi inferiori della gerarchia.
Tipicamente si riferisce ad ambienti scolastici o contesti sociali riservati ai giovani. Ma può essere identificato come mobbing e riguarda l’ambiente lavorativo o nonnismo e riguarda l’ambiente delle forze armate.
Si tratta di una forma di comportamento sociale che si esercita in maniera violenta e intenzionale, sia di natura fisica consistente nel rubare o danneggiare gli oggetti che appartengono alla vittima, che di natura psicologica oppressiva e vessatoria ripetuta nel tempo, che si esercita verbalmente e che consiste negli insulti diretti alla persona che si intende colpire o attraverso i pettegolezzi che si fanno circolare sulla vittima.
Il bullismo può essere anche manipolativo-relazionale, questo è molto pericoloso perché ha lo scopo di isolare la vittima considerata bersaglio facile ed incapace di difendersi ed infine il “cyberbullying” o “bullismo elettronico” che si estrinseca attraverso l’invio di sms reiterati che fanno sentire a disagio la vittima, di foto imbarazzanti della vittima “rubate” con il cellulare e diffuse senza il consenso del soggetto o altre modalità che riguardano la comunicazione via internet. Per sussistere il bullismo deve esserci volontà da parte di chi agisce, persistenza nel comportamento e disequilibrio tra chi agisce e la vittima.
Non esiste attualmente una fattispecie legislativa per il bullismo.
Rientrano tra gli atti di bullismo gli insulti, le offese, le prese in giro, le voci diffamatorie, le false accuse, le minacce, l’esclusione dal gioco, i giochi violenti, il danneggiamento di cosa altrui, le critiche immotivate, il razzismo, le aggressioni. I reati penali che si possono configurare in caso di bullismo sono le percosse (art. 581 c.p.), le lesioni (art. 582 c.p.c), il danneggiamento (art. 635 c.p.), l’ingiuria (594 c.p.), la diffamazione (595 c.p.), la minaccia (612 c.p.), la molestia (660 c.p.).
Il bullismo spesso integra sia il reato penale che la violazione della legge civile e quindi si innescano entrambi i meccanismi di difesa.
Innanzitutto la denuncia all’autorità giudiziaria fa innescare il procedimento penale, però il bullo minore di anni 14 non è imputabile perciò solo se viene riconosciuto “socialmente pericoloso” possono prevedersi a suo carico misure di sicurezza come la libertà vigilata o il ricovero in riformatorio, altrimenti viene dichiarata con sentenza la non imputabilità ed il giudizio si chiude. Mentre il minore tra i 14 e i 18 anni è imputabile e verrà sottoposto ad un procedimento penale davanti al Tribunale dei Minorenni.
Qualora si subisca un danno ingiusto allora si può chiedere anche il risarcimento del danno rivolgendosi al Tribunale Civile, infatti ai sensi dell’art. 2043 c.c. “qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”.
E’ risarcibile il danno morale vale a dire la sofferenza fisica o morale, il turbamento dello stato d’animo della vittima, il patema d’animo, poi il danno biologico quello riguardante la salute l’integrità fisica e psichica e il danno esistenziale quello alla persona, alla qualità della vita, alla riservatezza, alla reputazione, all’immagine alla tutela del pieno sviluppo della persona nelle formazioni sociali.
Se sei vittima di un atto di bullismo denuncialo alle competenti autorità, stai mettendo in atto un meccanismo di protezione e difesa per te e per le persone che ti circondano. Il bullo va frenato e rieducato perché deve comprendere che il suo comportamento danneggia innanzitutto se stesso rendendolo insicuro e vulnerabile e ogni persona che con cui entra in contatto.
Quando in un cesto di mele ne trovi una marcia la devi togliere perché altrimenti quella inquinerà tutte le altre.
Avv. Samanta Le Donne
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